Didattica a distanza, c’è chi dice sì

Il dirigente del liceo Cairoli Consolo: "Valvola di decantazione necessaria". Dubbioso l’assessore Dimaggio

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di Lorenzo Crespi

Ritorno al passato per le scuole superiori: è fissato infatti per domani il passaggio alla didattica a distanza in tutti gli istituti secondari di secondo grado. Una disposizione, varata da Regione Lombardia, che non ha mancato di suscitare polemiche politiche a tutti i livelli, dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina fino ai sindaci del territorio. Ma al netto delle diverse posizioni le scuole di Varese e provincia si sono attrezzate in questi giorni per partire con l’attività completamente online. In alcuni casi non è una novità assoluta: diverse scuole si erano già organizzate nelle ultime settimane con le lezioni da remoto, che affiancavano quelle in presenza. "Avevamo già delle classi a distanza a turnazione che riguardavano gli alunni più grandi – spiega il dirigente scolastico del liceo classico Cairoli di Varese Salvatore Consolo – mentre gli studenti del primo e secondo anno sono sempre stati in presenza".

Ora anche loro seguiranno le lezioni da casa. "Abbiamo fatto una comunicazione per tutti i ragazzi – continua – per prepararli abbiamo realizzato dei video con le istruzioni su come fare, uno per gli studenti e uno anche per i docenti". Ritorna così in auge una modalità già sperimentata giocoforza nei mesi del lockdown, anche se questa volta gli insegnanti non si connetteranno dalle proprie abitazioni, ma saranno presenti fisicamente nell’istituto. "Le scuole resteranno aperte per i docenti e gli uffici saranno attivi – spiega il dirigente – Mancheranno solo i ragazzi. La scuola esiste per loro, ma li dobbiamo tutelare". Consolo è favorevole alla decisione della Regione. "Bisogna ragionare con i dati della pandemia che sono preoccupanti. È ovvio che la scuola è meglio farla in presenza e che con la didattica a distanza il discorso è completamente diverso, però in questa situazione ritengo che sia stato in qualche modo necessario: credo che serva questa valvola di decantazione". Un altro auspicio del dirigente è che l’allontanamento forzato permetta di affrontare una delle problematiche principali di questo difficile avvio di anno scolastico: i trasporti pubblici. "Le aziende di trasporto non avendo avuto finanziamenti aggiuntivi non hanno potuto aggiungere corse – osserva – ma il problema del distanziamento si sistema solo se aumentiamo le corse. Sarà utile utilizzare questo periodo per risolvere questo nodo".

Se le superiori passano alla didattica a distanza per il momento invece elementari e medie vanno avanti con le lezioni classiche. L’assessore ai Servizi educativi del Comune di Varese Rossella Dimaggio si augura che la situazione possa proseguire regolarmente. "Bisogna tenere conto di alcuni fattori – dice – i ragazzi più grandi sono autonomi per la fruizione degli strumenti digitali, cosa che non sanno fare i più piccoli. Nelle scuole inoltre ci sono alcune fragilità relazionali che i bambini non riusciranno a sopportare se li lasciamo a casa un’altra volta. Il nostro sforzo è quello di mantenere le scuole aperte". In merito alle disposizioni prese per le superiori invece l’assessore esprime la sua contrarietà, posizione su cui si è espresso anche il sindaco Davide Galimberti nelle scorse ore. "Mi rendo conto che il momento sia complicato – ammette – ma a fronte di tutto il lavoro che è stato fatto per mettere in sicurezza le scuole e del grande desiderio che hanno i ragazzi di stare in classe probabilmente si poteva mantenere ancora il sistema scolastico così com’era. Bisognava fare uno sforzo di flessibilità in più. Occorre fatica a far rispettare il protocollo, ma la scuola è ancora un posto sicuro".