Dall’erba al web: nascono i Virtual Tigers

Renato Colombo, tifoso della Pro Patria, porta i bustocchi sul campo online allestito all’interno del torneo di eSports

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di Luca Di Falco

L’anno scorso ha compiuto 100 anni, ma il segreto della longevità è stare al passo con i tempi e perciò la Pro Patria ha deciso di entrare a far parte del mondo degli eSports. Dal rettangolo verde dello stadio Speroni calcato dall’undici allenato da mister Ivan Javorcic alla console del videogioco con i Virtual Tigers telecomandati da un nuovo “calciatore” biancoblù, Renè Colombo. Ventinovenne, tifoso della Pro Patria, è lui il primo giocatore nella storia a rappresentare i colori biancoblù nell’innovativo mondo eSports, che tanti consensi negli ultimi anni sta raccogliendo fra il pubblico giovanile tanto che può diventare un veicolo per avvicinare le generazioni più recenti a interessarsi di calcio e dei colori della squadra cittadina.

"Lavoro per una società di catering, ma al momento siamo purtroppo fermi a causa dell’emergenza sanitaria - racconta Renato Colombo -: ho una grande passione per la Pro Patria e il mondo degli eSports con sfide appassionanti sullo schermo, giocate da remoto online, con la possibilità di conoscere tanti amici, appassionati e tifosi di pallone". Nel panorama della serie C la Pro Patria è dunque pronta con altri club del proprio girone come il Como a scendere virtualmente in campo, dal momento che la Lega Pro sta pensando sulla scia della serie A e della B di organizzare un primo Torneo Lega Pro, creando una eSerieC. Renato Colombo intanto non sta con le mani in mano e con i suoi Virtual Tigers ha già cominciato ad iscriversi a qualche Torneo di Fifa 21, con il nickname di “TheRenato91”.

Come ogni giocatore della Prima squadra, Colombo vestirà la maglia biancoblù seduto alla sua console e può contare sull’appoggio della società in questa nuova avventura. "Con questa sezione di eSports - precisa la presidente Testa - uno degli obiettivi che ci poniamo è quello di ampliare la nostra visione societaria a 360 gradi, comunicando i valori del nostro club anche ai più giovani, cercando di creare in loro un senso di appartenenza alla nostra squadra e alla città di Busto Arsizio". "L’aspetto significativo - rimarca la presidente - è che grazie a questo approccio, si può vivere il calcio da protagonisti: non è indispensabile avere piedi da giocatori per scendere in campo e difendere i colori della squadra del cuore e della città, indossandone la maglia, ma bastano passione e vicinanza a un progetto sportivo cui stavamo lavorando da mesi come club e che ora grazie all’impegno e all’intelligenza calcistica e informatica di Renè Colombo ha potuto vedere la luce".