Cunardo, i fan dello sci di fondo: l’impianto sarà una “cannonata”

La Regione coprirà metà delle spese per la riqualificazione del sistema di innevamento artificiale

Sci di fondo nel Varesotto

Sci di fondo nel Varesotto

Cunardo (Varese), 20 novembre 2019 Nel 1988 a Cunardo entrava in funzione il primo impianto di neve programmata per lo sci di fondo in tutta Italia. Un primato non da poco per il piccolo centro della Valganna. All’epoca era una scommessa, ma si capì fin da subito che la strada intrapresa era quella giusta. Solo due anni dopo gli organizzatori dei Mondiali di sci in Val di Fiemme si rivolgevano proprio a Cunardo per apprendere i segreti dell’innevamento artificiale. Da allora sono passati più di trent’anni e la pista di fondo ha garantito la sopravvivenza di questo sport anche nei frequenti inverni poveri di precipitazioni nevose.

È il caso degli ultimi anni, dove alla scarsa neve si è aggiunto anche l’aumento delle temperature, che ha reso sempre più difficile la produzione della neve artificiale. Una problematica che ha spinto lo Sci Club Cunardo, gestore dell’impianto, a partecipare al bando Neve Programmata h48 promosso da Regione Lombardia. Il progetto presentato, del valore di 184mila euro, ha accolto il favore dell’ente regionale, che ha deciso di sostenere l’iniziativa contribuendo con un finanziamento per l’esatta metà, 92mila euro.

«Ora dovremo reperire il restante 50% – spiega a nome dello Sci Club Claudio Bossi – Chiederemo un aiuto agli enti che ci sono stati vicino in passato. Un ringraziamento va a Paolo Sartorio, vicesindaco e presidente della Comunità Montana del Piambello, che ci ha sostenuto nel bando». Il progetto prevede di mettere mano in modo consistente al sistema di produzione della neve. Si interverrà sul pescaggio dell’acqua dal fiume e sulla torre di raffreddamento e verranno cambiate le pompe di mandata. Saranno poste nuove tubazioni e verrà aumentata la pressione di lavoro. Inoltre sarà acquistato un cannone di nuova generazione, che andrà a unirsi ad un altro recentemente ricevuto in dono dal consorzio sciistico di San Domenico. «I dati tecnici ci dicono che tutte queste migliorie permetteranno di guadagnare un paio di gradi nella produzione della neve – sottolinea Bossi – Un fatto fondamentale visto l’aumento delle temperature degli ultimi anni».

Per avere una produzione ottimale infatti sono richieste temperature intorno ai sette gradi sotto zero, sempre più rare a queste latitudini e ristrette magari a una finestra di pochi giorni nell’intera stagione invernale. L’obiettivo è quello di portare avanti una tradizione storica, che fa di Cunardo un esempio unico di realtà al di fuori dei grandi comprensori montani con competenze così elevate sulla produzione della neve. Il finanziamento costituisce il miglior regalo per il presidente uscente Luciano Bossi, che all’età di 91 anni ha lasciato lo Sci Club dopo 54 anni di presidenza. A breve sarà nominato il successore. Soddisfatto per il progetto il consigliere regionale Emanuele Monti. «Valorizzare l’impianto di Cunardo avrà ricadute ampie, grazie alla vicinanza a Milano: fatto quest’ultimo che può farlo diventare punto di riferimento per il turismo sciistico a livello regionale».