Coronavirus, Fra Silvestro: con la mascherina in prima linea per gli indigenti di Busto

La mensa dei poveri ai tempi del coronavirus: in fila si rispetta la distanza di sicurezza. E ora arrivano anche le razioni pronte

Fra Silvestro distribuisce il cibo con indosso la mascherina

Fra Silvestro distribuisce il cibo con indosso la mascherina

Busto Arsizio (Varese), 26 marzo 2020 - In via Leonardo da Vinci, a Busto Arsizio, c’è silenzio, per strada solo alcune persone, in mano un sacchetto che hanno appena ritirato: sono i senzatetto che ogni giorno arrivano al Convento dei frati minori per ricevere sostegno alimentare. Nel sacchetto panini, un frutto, una bottiglietta d’acqua, il sostentamento necessario per chi non ha una famiglia, non ha una casa, non ha un lavoro e nell’attuale situazione d’emergenza è ancora più a rischio. La mensa del povero dei frati bustesi è un punto di riferimento prezioso per questa umanità bisognosa e invisibile. Ogni giorno Fra Silvestro, sulla porta con le adeguate protezioni, guanti e mascherina, distribuisce i sacchetti con i panini, il mattino dalle 10 alle 12.30 e nel pomeriggio dalle 17 alle 18.30, un servizio indispensabile per decine di disperati.

«Sono una novantina di persone – dice il frate – la maggior parte italiani, l’età è intorno ai 50 anni, alcuni hanno perso il lavoro, poi gli affetti familiari, la casa, e si trovano per strada, qualcuno ha avuto problemi di dipendenza, gioco, alcol, droga. A tutti assicuriamo il pane quotidiano che a volte, grazie a un benefattore che ha un centro cottura, diventa anche un pasto pronto. Proprio alcune persone che ci aiutano assicurando pane e generi alimentari in questa difficile situazione causata dalla diffusione del virus sono per noi ancora più preziose, senza di loro saremmo in gravi difficoltà". La chiusura in queste settimane di altre mense ha aumentato le persone che arrivano al convento per ritirare il sacchetto con i panini e quanto è possibile mettere a disposizione. Al momento si riesce a garantire l’aiuto a tutti, ma se arrivano altri benefattori mai come in questo periodo sarebbero preziosi. La strada è deserta, l’obbligo per fermare il contagio è di restare a casa, lungo la via solo loro, i senzatetto, gli invisibili della società che vanno a ritirare da Fra’ Silvestro il pane quotidiano. Sanno che devono rispettare le distanze, prendono il sacchetto e si allontanano.

«Se non ci fosse Silvestro – dice uno di loro – non avrei niente da mangiare, è la mia sopravvivenza". Racconta di aver perso il lavoro da qualche anno fa e poi la parabola discendente. Se ne va con il sacchetto, il pasto quotidiano. Il frate continua la distribuzione, aiutato dai confratelli. "Dobbiamo aprire il nostro cuore agli altri - dice - Andare in chiesa serve poco se poi quando usciamo non apriamo il nostro cuore all’altro, al prossimo". Intanto alcuni benefattori gli danno una mano, assicurando aiuti alimentari. E da lunedì annuncia una novità. "Grazie a un’azienda che prepara pasti avremo a disposizione razioni pronte che distribuirò una volta al giorno tra le 13 e le 13,30". Nel momento più difficile un sostegno ancora più importante. Sempre in città una novità riguarda il dormitorio in piazza Volontari della libertà, che dà ospitalità notturna ai senzatetto: il Comune ha raggiunto un accordo con la cooperativa che gestisce l’accoglienza quindi gli ospiti per i quali sarebbe impossibile rispettare l’obbligo di “restare a casa” potranno, finché durerà l’emergenza, rimanere nella struttura. Anche per loro servono mascherine.