Covid in Lombardia, record per la provincia di Varese: impennata dei contagi

Ats Insubria ha contato 1.987 nuovi casi: non sono mai stati così tanti. Sul dato pesano ritardi nell’analisi dei test e nella comunicazione degli esiti

 L’arrivo di un paziente affetto da coronavirus al pronto soccorso (Foto d’archivio)

L’arrivo di un paziente affetto da coronavirus al pronto soccorso (Foto d’archivio)

Varese, 29 ottobre 2020 - È un numero decisamente allarmante quello dei nuovi positivi al Covid in provincia di Varese. Il dato è salito vertiginosamente in un solo giorno, passando dai circa 300 di martedì ai 1.987 di ieri, così come riferito da Ats Insubria (1902 invece il dato comunicato da Regione Lombardia: la differenza numerica si spiegherebbe con i diversi tempi di comunicazione dei risultati). In ogni caso si tratta di un numero record, mai così alto a livello provinciale, che pone il Varesotto alle spalle della sola provincia di Milano (2.708). Se si considera Milano città (1092 casi su 1 milione e 400mila persone) il dato della provincia di Varese, che di residenti ne ha quasi 900mila, non può che preoccupare. Ma in merito al forte aumento dei casi interviene la stessa Ats Insubria, che con una nota puntualizza nel dettaglio come leggere i numeri comunicati giornalmente.

«Il dato non è strettamente correlato all’incremento nella giornata del numero dei positivi", spiegano dalla direzione aziendale, in quanto risente di diversi fattori. Innanzitutto le chiusure di alcuni laboratori nel fine settimana e il relativo aumento dell’esecuzione dei tamponi all’inizio della settimana successiva. Quindi possibili ritardi nell’esecuzione dei tamponi da parte dei laboratori, in considerazione dell’incremento dell’attività sul territorio, infine eventuali ritardi nella comunicazione degli esiti nel flusso regionale. Una variabilità dimostrata anche dall’andamento dei tamponi positivi accertati negli ultimi giorni, con una tendenza che ha visto aumenti improvvisi seguiti da numeri molto più ridotti. Sull’incremento dei positivi pesa poi il numero di tamponi effettuati al termine dei periodi di quarantena nelle scuole.

Ma la situazione di Varese e provincia preoccupa non poco il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti. "La pandemia dilaga ogni giorno, i positivi non accennano a diminuire – dice – è ora di agire. La necessità è quella di potenziare le Usca, che nella provincia di Varese devono essere almeno 15. Lo abbiamo chiesto da mesi ma ora non c’è più un minuto da perdere. I pazienti meno gravi devono poter essere curati a casa per alleggerire gli ospedali che sono già al collasso". L’esponente dem sottolinea anche la necessità di potenziare i tamponi, sia molecolari che antigenici. "È già stato fatto un grande sforzo ma non basta. Tracciare è l’unico modo per arginare la diffusione del virus". Astuti auspica che possano aprire altre nuove postazioni. "Molti sindaci hanno dato la disponibilità a trovare le strutture adatte. Sta all’Ats autorizzarle al più presto e aprirle".