Contagi, curva in calo "Ma guardia ancora alta"

Paolo Bulgheroni, direttore del dipartimento di Igiene: il numero casi resta elevato ora 232 ogni 100mila abitanti

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di Sara Giudici

Il trend è in calo, i dati lo mostrano chiaramente ma i numeri assoluti restano troppo alti per tirare un sospiro di sollievo o per pensare a una riduzione delle misure anticontagio dal distanziamento all’uso della mascherina. E’ quanto evidenziano i dati resi noti nell’appuntamento settimanale di Ats Insubria. In provincia di Varese dal primo al 7 aprile sono stati eseguiti 22.377 tamponi che hanno permesso di trovare 2.077 nuovi positivi con un’incidenza di 232 ogni centomila abitanti. Settimana scorsa, o per la precisione nel periodo tra il 25 e il 31 marzo, i tamponi erano stati 23.183 con 2.583 positivi accertati per un’incidenza di 289. Un calo piuttosto evidente, intorno al 20%: "La curva si sta abbassando ma il numero dei casi a livello assoluto resta elevato e questo non deve far abbassare la guardia in modo da non vanificare i risultati ottenuti" ha spiegato Paolo Bulgheroni, direttore dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats.

C’è un altro elemento da considerare ossia il fatto che su questi dati possa pesare il ridotto numero di tamponi eseguiti nel periodo di Pasqua.In linea generale comunque la provincia di Varese scende sotto la soglia di guardia dei 250 casi ogni 100.000 abitanti arrivando a 232. Un dato che però resta sempre al di sopra della media regionale di 207. "Da circa due settimane – ha sottolineato il portavoce di Ats - la curva dell’indice Rdt cala in modo stabile, rimanendo sotto l’1. Questo ci fa ben sperare che nei prossimi giorni la discesa possa diventare più evidente e consolidata". Il calo c’è insomma ma non basta: "Negli ultimi giorni si nota un decremento dei nuovi casi anche se purtroppo si resta su numeri ancora rilevanti. Per questo bisogna continuare a presentare massima attenzione a prevenzione, quella che va dall’uso delle mascherine al distanziamento e sorveglianza. Il trend scende ma questa discesa deve ancora essere consolidata". Confermato l’abbassamento dell’età media: "Siamo passati come fascia più colpita dai grandi anziani – continua Bulgheroni – alla popolazione atdi età tra i 40 e i 50 anni". Buone notizie sul fronte vaccinazioni che viaggiano a pieno regime.