Varese: crisi della Quiete, segnali di speranza per i lavoratori

Un imprenditore promette il pagamento degli stipendi arretrati e un piano industriale per salvare la storica clinica dalla chiusura

Presidio dei lavoratori davanti al Tribunale

Presidio dei lavoratori davanti al Tribunale

Varese, 26 luglio 2016 - Segnali di speranza per i lavoratori della storica clinica varesina La Quiete, da quattro mesi senza stipendio.

Al termine di un incontro, ieri sera, l'imprenditore del settore della sanità Alessandro Casinelli - legato al Gruppo Sant'Alessandro che attualmente gestisce la casa di cura in via Dante - ha garantito il pagamento del primo dei quattro stipendi arretrati entro il 4 agosto. All'orizzonte ci sarebbe anche un piano industriale per rilanciare l'attività e salvarla dalla chiusura. L'asta fallimentare che si è tenuta ieri al Tribunale di Varese è andata deserta: non si sono presentati compratori in grado di rilevare la struttura e, per questo, va avanti la procedura di sfratto che comporterebbe la chiusura della clinica, il trasferimento dei pazienti e la perdita di una sessantina di posti di lavoro. Una nuova asta è stata fissata per ottobre, quando potrebbe risolversi il nodo della proprietà.

Una complessa vicenda partita dal fallimento del Gruppo Polita, che aveva rilevato la casa di cura con alle spalle quasi un secolo di storia dalla famiglia Riva. Dopo il crac la gestione è stata affidata al Gruppo Sant'Alessandro con l'obiettivo di non interrompere l'attività, mentre la struttura è rimasta nelle mani del Tribunale. "Saranno giorni decisivi per il futuro della Quiete - spiega Cinzia Bianchi, sindacalista della Cgil - accogliamo con favore le garanzie sul pagamento degli stipendi e attendiamo il 4 agosto per vedere se verranno rispettate".