È fuori pericolo il marocchino trentenne vittima di un accoltellamento nella notte tra il 5 e 6 luglio nel bosco dello spaccio di via Rosselli, a Castiglione Olona. In carcere per tentato omicidio, sequestro di persona, rapina e porto abusivo di arma atta a offendere – un coltello che è stato sequestrato – due carabinieri in servizio a Luino e Malnate, sospesi dall’Arma, trasferiti dalle carceri di Varese e Busto Arsizio a Pavia e a San Vittore.
Le indagini proseguono per fare chiarezza sulla vicenda, a partire dal perché i due militari fuori servizio si trovassero là. Il marocchino accoltellato sta meglio, dopo due interventi chirurgici la sua testimonianza potrà fornire elementi importanti agli inquirenti.
Intanto ieri in Procura a Varese sono stati affidati due incarichi: il medico legale Chiara Rossetti dovrà valutare l’entità delle ferite riportate dall’uomo. Mentre la tossicologa Elia Del Borrello si occuperà di accertare l’eventuale uso di stupefacenti da parte dei due carabinieri. I due militari sono difesi dagli avvocati Fabio Fiore e Bruno Stefanetti che hanno nominato un perito di parte, il dottor Andrea Calbi, che parteciperà ai due accertamenti. Secondo la versione dei due indagati, uno sarebbe stato aggredito e il collega sarebbe intervenuto a difenderlo.
Da quanto emerso e reso noto dalla Procura di Varese con un comunicato "i due militari il 5 luglio, liberi dal servizio e in assenza di un ordine d’impiego, avrebbero chiesto poche ore prima dell’aggressione a una pattuglia della Stazione Carabinieri di Castiglione Olona di allontanarsi per evitare di far scoprire la loro presenza, apparentemente finalizzata ad accertare l’esistenza di possibili bivacchi o spacciatori nei boschi".