Castelveccana, stop allo spaccio

Il viavai di auto aveva destato le proteste dei residenti

Forze dell'ordine in azione nei boschi

Forze dell'ordine in azione nei boschi

Castelveccana (Varese), 10 agosto 2019 - Il viavai continuo di auto aveva destato non pochi sospetti nelle ultime settimane tra i residenti della zona, un pugno di case in mezzo al verde frequentato solo dagli abitanti e da qualche appassionato di trekking. L’operazione condotta nella giornata di ieri dai Carabinieri di Luino ha confermato quella che era ormai più di un’ipotesi: la piccola frazione di San Michele, in territorio di Castelveccana, era diventata una zona di spaccio, controllata da tre marocchini di 27, 29 e 26 anni.

Due di loro sono stati denunciati dai militari, un terzo invece è stato arrestato in quanto è risultato a suo carico anche un provvedimento di cattura per una pena residua di tre mesi da scontare, sempre per spaccio. Il gruppo faceva base in una baita, dove avevano trovato ospitalità accordandosi con il proprietario, che gli affittava lo spazio in cambio di qualche mezzino, ovvero piccole dosi di droga. Da qui poi si muovevano frequentemente nei boschi circostanti, in particolare nella zona di Sant’Antonio, dove i Carabinieri hanno rinvenuto una sorta di accampamento. Una grossa tenda che veniva spostata di volta in volta in punti diversi per cercare di non destare sospetti. Il rastrellamento del bosco ha portato al ritrovamento di un’arma, una vecchia carabina calibro 22 risalente agli anni Ottanta, con cui i malviventi evidentemente erano pronti a difendersi in caso di situazioni sgradevoli. Trovati anche 10 grammi di eroina. I contatti con gli acquirenti avvenivano via telefono, con messaggi o squilli: rinvenuti sul posto quattro cellulari.

L’'intervento dei militari è durato tutta la giornata di ieri, con l’ausilio di due unità cinofile della Guardia di Finanza di Malpensa. Presente anche l’amministrazione comunale, con alcuni dipendenti e volontari che si sono adoperati per smaltire l’accampamento utilizzato dagli spacciatori e tutto quello che vi era contenuto: coperte, suppellettili e cibo. «Ringrazio le forze dell’ordine intervenute – commenta il sindaco Luciano Pezza – e tutte le persone che si sono date da fare per ripulire la zona. Non è la prima volta, ci sono stati già altri interventi recentemente e sono sempre fondamentali le segnalazioni da parte dei cittadini». Il fenomeno dello spaccio nei boschi è infatti da tempo nel mirino dei Carabinieri. A febbraio nell’alto varesotto si era svolta l’operazione Maghreb, che aveva portato a 14 arresti e al sequestro di 7 chili di stupefacenti.