Castellanza, recuperata la storia dei 19 morti sul lavoro: i loro nomi su una lapide

Gli operai morti saranno ricordati per sempre

Omaggio alle vittime

Omaggio alle vittime

Castellanza (Varese) - 17 ottobre 2019 - La ricerca è cominciata nel mese di giugno, promossa dall’Amministrazione comunale di Castellanza, obiettivo ritrovare i nomi delle vittime di infortuni mortali sul lavoro a partire dal 1940, recuperare le loro storie per consegnarle alla memoria della città. È stato lanciato un appello ai cittadini e ai familiari delle vittime, la loro collaborazione indispensabile. Nel giro di pochi mesi sono arrivate le informazioni necessarie e quegli operai, alcuni castellanzesi, altri vittime di incidenti in aziende di Castellanza, saranno per sempre ricordati con i loro nomi scolpiti su una lapide che verrà inaugurata il primo novembre al cimitero.

«Un omaggio doveroso – dice Mirella Cerini che con l’assessore ai Lavori pubblici Claudio Caldiroli ha creduto nel valore di questo progetto – È un atto di sensibilità verso vicende dolorose che hanno segnato nel mondo del lavoro, presente con tante realtà nel nostro territorio, con nomi anche storici, la nostra città e nello stesso tempo un segnale di attenzione ad un tema purtroppo di attualità ai giorni nostri, con i continui infortuni». La genesi dell’iniziativa è particolare. Tutto è cominciato quando la parente di una delle vittime, ricevuta dal sindaco, ha espresso il desiderio di trovare informazioni sullo zio, scomparso proprio in seguito a un infortunio in azienda. «Nessuno aveva mai effettuato una ricerca su quelle vicende – continua Cerini – ci siamo resi conto che la nostra città non poteva dimenticarle e Castellanza, per la sua storia industriale, non poteva non avere un luogo per ricordare le vittime». Sono stati ritrovati i nomi di diciannove lavoratori : i più giovani; Ezio Moroni, di Castellanza e Mario Porro, di Marnate, due ragazzi di 14 anni. Entrambi trovarono la morte nello stesso incidente, alla Montecatini, il 4 novembre 1943, a causa dello scoppio di una bombola di ossigeno.

È stato il più grave incidente mai accaduto a Castellanza. Oltre ai due ragazzi, infatti, che avevano appena iniziato la loro esperienza lavorativa, morirono altri cinque operai; Giuseppe Rogora, Enrico Riga, Giuseppe Alfidi,Giulio Fusetti, Giacomo Moroni. Accanto ai loro nomi, sulla lapide, ci saranno, restituiti alla memoria collettiva quelli di altri 12 lavoratori, vittime di infortuni mortali; Giuseppe Tognella, Michele Della Torre, Mario Montebello, Marco Re, Rosario Racis, Giuseppe Borsani, Antonio Cavalleri, Carlo Radaelli, Rosario Sindona, Severino Testa, Pierino Rampin, Luciano Stefanuzzi. Il primo novembre la cerimonia al cimitero per ricordarli. Ragazzi, poco più che bambini, giovani, padri di famiglia che dal posto di lavoro non tornarono più a casa, tragedie che purtroppo si ripetono anche oggi. «La nostra iniziativa – continua il sindaco Cerini – vuole ricordare quelle vicende dolorose ma nello stesso tempo essere oggi un momento di riflessione sul tema della sicurezza nelle fabbriche».

È stata culla industriale Castellanza. Lungo l’asse del fiume Olona sono sorte e hanno prosperato tante fabbriche. Meccaniche e tessili, con nomi storici come Pomini, Cantoni, Cerini, Tosi, ma anche complessi chimici come la Montecatini. Aziende che hanno dato occupazione a migliaia di lavoratrici e lavoratori, che arrivavano anche da altri paesi della Valle Olona. Tra di loro i 19 operai che saranno ricordati il primo novembre con lo scoprimento al cimitero della lapide marmorea con i loro nomi. Castellanza li porterà per sempre nella memoria e ne tramanderà ai suoi figli il sacrificio.