Castellanza, l’abbraccio a Mamadou: "Mancherà il tuo sorriso"

Il ricordo del quindicenne annegato nella vasca. Il preside: un dramma, siamo increduli

Via Isonzo, la strada dove ha sede la tintoria in cui si è consumata la tragedia

Via Isonzo, la strada dove ha sede la tintoria in cui si è consumata la tragedia

Castellanza (Varese), 19 ottobre 2021 -  Correva Mamadou Niang, 15 anni, nato in Senegal, correva veloce, felice, contento di essere in Italia con la mamma e i due fratelli. Una corsa interrotta troppo presto, nel pomeriggio di domenica, dentro la vasca di depurazione di acque industriali in cui Mamadou è caduto nel tentativo di recuperare il pallone con cui stava giocando con alcuni amici, all’interno dell’area in via Isonzo a Castellanza dove è in funzione un impianto al servizio di un’azienda. "Era un ragazzo sereno – ricorda  Giuseppe Rizzo, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Manzoni che comprende anche la scuola media Leonardo da Vinci, dove il quindicenne frequentava la terza media – è una tragedia per tutti noi devastante, siamo ancora increduli, difficile da accettare per noi e da spiegare ai suoi compagni di classe, che si trovano di fronte ad un evento drammatico, come la morte del loro amico, un evento ingiusto alla loro età". Gli volevano bene gli insegnanti, sottolinea il preside,

"Si impegnava sempre al massimo, era diligente, ci metteva l’anima nell’impegno scolastico, i docenti sempre pronti ad aiutarlo nei momenti di difficoltà, era consapevole che la scuola era importante per il suo futuro". Di recente in un colloquio per l’orientamento scolastico dopo la terza media Mamadou aveva risposto di sentirsi felice. Era contento di essere in Italia dove era arrivato nel mese di gennaio dello scorso anno dal Senegal con il fratello più grande, Kadim, per riunirsi alla mamma e al fratello minore, Mustafa. Il primo passo iscriversi a scuola e al corso di italiano per stranieri, dove incontra come insegnante Antonio Ritrovato. "Mamadou era un ragazzo positivo, sorridente, curioso – ricordava ieri il docente con commozione – voleva imparare, aveva voglia di integrarsi, nei mesi in cui ha seguito il mio corso l’ho visto sempre impegnarsi,è stato un duro colpo la sua tragica morte, faccio fatica a credere che possa essere accaduto. Lo ricorderò sempre con la sua spensieratezza, io gli ho insegnato l’italiano ma Mamadou a me ha insegnato a sorridere di più, ad essere contenti di ciò che si ha".

Amava correre il quindicenne, " era forte nella corsa – ricordava ancora il docente – e gli piaceva il calcio". Anche domenica pomeriggio Mamadou correva e tirava calci al pallone con gli amici, come tante altre volte, è stata purtroppo la sua ultima corsa, interrotta per sempre da quella caduta accidentale nella vasca di depurazione delle acque. L’area dove è accaduta la tragedia è stata sequestrata, sono in corso ulteriori accertamenti disposti dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio che coordina le indagini condotte dai carabinieri di Busto Arsizio. Oggi tutte le classi dell’Istituto comprensivo Manzoni osserveranno un minuto di silenzio.