Varese, case post-Covid: verde, studi e aree comuni

Gli esperti del settore tracciano un quadro delle soluzioni più ricercate in periodo di pandemia: "Un trend che si consoliderà"

Una famiglia si concede un momento di relax nel giardino di casa (Archivio)

Una famiglia si concede un momento di relax nel giardino di casa (Archivio)

Varese, 17 dicembre 2020 - La pandemia ha cambiato anche il settore immobiliare. Negli ultimi mesi le agenzie della provincia hanno riscontrato nuove esigenze da parte della clientela che si appresta a cambiare abitazione. Il lockdown ha dimostrato innanzitutto l’importanza di poter contare su spazi grandi in cui muoversi: soluzioni come monolocali e bilocali stanno dunque progressivamente perdendo il loro appeal, a favore dei trilocali che rappresentano l’opzione più ricercata. Molto richiesti anche giardini e spazi esterni come i terrazzi. Ed emerge sempre più la necessità di avere a disposizione luoghi per lo smart working. "Sicuramente è una nuova tendenza, e il futuro si prevede fortemente che sia quello", commenta Luca Simioni, titolare della Simioni Real Estate e presidente provinciale di Fiaip Varese.

«Torneranno a essere di moda quegli ambienti presenti nelle abitazioni del passato, come lo studio, che fino a un anno fa era considerato uno spazio perso e invece ora è un luogo perfetto. Meglio ancora se con un bel balcone per poter uscire nelle pause mentre si lavora comodamente da casa". La domanda di questi spazi stride però con le proposte degli appartamenti nuovi oggi sul mercato, tendenzialmente più piccoli rispetto a qualche anno addietro. "Le esigenze ci sono – continua Simioni – ma non è detto che gli spazi che abbiamo a disposizione possano soddisfare queste richieste. Negli immobili di nuova costruzione bisognerà pensare ad ambienti confortevoli dedicati a questo tema". E nelle case del futuro si dovrà tenere conto di altre nuove necessità che si stanno facendo avanti prepotentemente. Anche in questo caso torneranno in voga soluzioni già utilizzate in passato, ma sotto una veste del tutto nuova.

«Negli anni 70 e 80 – ricorda l’agente – in tanti palazzi si trovavano sale comuni, previste per la socialità tra condomini e le assemblee. Luoghi che col tempo sono stati eliminati. Ora è tornata l’esigenza di spazi comuni, che possano fungere come deposito per il ritiro della spesa o dei pacchi ordinati con l’e-commerce". Il mondo dell’immobiliare si adegua dunque a una società sempre più tecnologica: una mutazione che non riguarda solo le novità legate agli spazi abitativi. "Assisteremo a un passaggio dal fisico al digitale del nostro comparto – conclude Simioni – le visite e l’interazione con il cliente saranno sempre più a distanza". Un domani inevitabile che cambierà le relazioni tra clienti ed agenti. "Questo sarà purtroppo il futuro, e lo dice uno che ha stretto mani per trent’anni".