"Cargo city sia realizzata al Terminal 2"

La proposta salva-brughiera presentata al convegno organizzato dalle associazioni ambientaliste sull’ampliamento di Malpensa

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di Rosella Formenti

Una seconda cargo city al Terminal 2 per salvare la brughiera: è la proposta di Dario Balotta, presidente di Onlit (Osservatorio nazionale liberalizzazioni infrastrutture e trasporti), tra i relatori al convegno che si è svolto a Somma Lombardo, organizzato da Unicomal e altre associazioni, dedicato all’impatto di Malpensa sul territorio.

Spiega Balotta: "Il masterplan 2035 non fa tesoro degli errori fatti da Sea nella programmazione e gestione di Malpensa 2000, proporre come sta facendo ora una seconda cargo city fuori dal sedime aeroportuale danneggerebbe irrimediabilmente la brughiera e la biodiversità del Parco del Ticino. Anche dal punto di vista trasportistico e dei costi d’investimento sarebbe una scelta inspiegabile".

Il presidente di Onlit fa rilevare che "la futura domanda di traffico è stata sovrastimata per giustificare l’investimento; nel 2000 si erano previste un milione di tonnellate mercianno per il 2007 che chiuse l’anno con 486 miltonn, nemmeno la metà rispetto alle aspettative".

Per Balotta, quindi, "l’unica seria e sostenibile possibilità per realizzare una seconda cargo city a Malpensa è di costruirla sull’attuale sedime aeroportuale, senza cioè consumare nuovo suolo e invadere l’area del parco del Ticino o le aree verdi circostanti".

Come? "Si tratterebbe di abbattere l’attuale Terminal 2 adibito ai soli passeggeri, che è obsoleto e non più funzionale, e attualmente è in uso solo per il servizio passeggeri delle compagnie low cost e che la Sea vorrebbe tenere chiuso fino al 2026. Per continuare a utilizzarlo sarebbe necessario un profondo restyling e un ammodernamento delle reti elettrica e del riscaldamento per renderlo efficiente sotto il profilo energetico e metterlo a norma".

Sottolinea ancora il presidente di Onlit: " La capacità dei tre satelliti del T1 bastano per soddisfare l’attuale domanda di traffico ancora debole a causa della guerra in Ucraina. In caso di trasformazione del T2 in scalo cargo, i passeggeri verrebbero finalmente inglobati nel T1, il che costituirebbe una razionalizzazione delle operazioni aeroportuali con un forte risparmio dei costi di gestione e un aumento della produttività. Trasformare in scalo cargo il T2 di Malpensa ottimizzerebbe l’uso dell’area e renderebbe inutile il progettato collegamento ferroviario MalpensaT2-Gallarate, mentre a Gallarate servirebbe il quadruplicamento della linea per Milano oggi satura, non una costosissima infrastruttura che distruggerebbe altri ettari di brughiera". Una proposta, dunque, su cui aprire un confronto.