Busto Arsizio, cent'anni fa nasceva Fausto Coppi: l'omaggio del Museo del ciclismo

Il campionissimo per undici anni ebbe la tessera del Velo club locale

Luigi Celora con una foto del padre Ambrogio

Luigi Celora con una foto del padre Ambrogio

Busto Arsizio (Varese), 15 settembre 2019  – "Grazie Coppi, hai onorato la nostra città»: è il commosso pensiero che Luigi Celora rivolge al Campionissimo oggi, 15 settembre, nel centenario della sua nascita. Un anniversario celebrato in tante città italiane con mostre ed eventi sportivi dedicati a un atleta che con la sua pedalata paragonata a una sinfonia di Mozart non ha avuto eguali. A Busto Arsizio memoria vivente delle imprese di Coppi è Luigi Celora, 92 anni, promotore del Museo storico del ciclismo cittadino, inaugurato nel dicembre 2015 e tifosissimo del grande Fausto. C’è un legame particolare del Campionissimo con Busto, lo ricorda proprio Celora: «Coppi fu tesserato per 11 anni dal 1949 al 1960 con il Velo Club Bustese (fondato nel 1919 e oggi UC Bustese Olonia), senza quella tessera non avrebbe potuto correre e compiere le sue imprese".

Ad avvicinarlo alla società bustese, continua l’anziano tifoso, «fu Luigi Casola, corridore bustocco, suo compagno di squadra alla Bianchi, che lo presentò a Ettore Fagnani, dirigente del Velo Club Bustese e vicepresidente in quegli anni dell’UV (Unione velocipedisti italiani). I vertici della società furono entusiasti, chi poteva mai pensare di tesserare Coppi? Invece accadde e nacque un legame molto forte tanto che ogni anno al termine degli impegni agonistici Coppi tornava a Busto. Per lui veniva organizzata una grande festa all’Albergo Pavone. Era, allora, è e lo sarà per sempre nel cuore della nostra città». Tanti i cimeli conservati negli anni in cui con passione seguiva le imprese del Campionissimo, che incontrò più volte, donati al Museo del ciclismo, nello spazio allestito al Museo del tessile. Oggi chi visiterà il Museo potrà ascoltare i ricordi di Celora ben felice di raccontare le imprese di Coppi nella sezione dedicata al Campionissimo, che espone articoli di giornale, fotografie e soprattutto la maglia tricolore del campionato italiano vinto dal grande Fausto. Proprio con Coppi esplose in Celora la passione del ciclismo che senza risultati il padre Ambrogio, in gioventù corridore, cercava di trasmettergli. Poi nel 1940, ricorda l’anziano, «sulla scena del ciclismo arrivò un giovanissimo, aveva 20 anni, si chiamava Fausto Coppi. Da quel momento mi appassionai e con mio papà Ambrogio diventai suo tifoso».

Tra i momenti indimenticabili legati al Campionissimo la vittoria al Mondiale a Lugano nel 1953: «Io ero lì, e non posso dimenticare quel giorno». Oggi Coppi compirebbe 100 anni, in molte città sono in programma eventi per ricordarlo, a Busto Arsizio c’è un invito speciale di Celora rivolto ai bustocchi: «Li aspetto a partire dalle 15 al Museo del ciclismo, ricorderemo insieme il grande Fausto, davanti alle fotografie che ne immortalano le imprese». Celora raccontare le imprese del Campionissimo, che ha scritto la storia del ciclismo come nessun altro. Ma c’è un desiderio che l’anziano tifoso rivela: «Mi piacerebbe che entro quest’anno, nella ricorrenza del doppio centenario, di Coppi e del Velo Club Bustese, si organizzasse una delegazione cittadina, di ex corridori, di appassionati con la presenza di esponenti dell’Amministrazione comunale per rendere omaggio al grandissimo Fausto a Castellania, il suo paese natale. Il figlio Faustino ci aspetta».