Busto Arsizio, "Una follia tenere aperto l’inceneritore-catorcio"

Il comitato No Accam attacca dopo la proroga al 2032 decisa dall’assemblea Cerini di M5s

Una manifestazione per chiedere la chiusura definitiva dell’inceneritore

Una manifestazione per chiedere la chiusura definitiva dell’inceneritore

Busto Arsizio (varese),  22 ottobre 2020 - L’inceneritore va chiuso quanto prima. La richiesta arriva dal comitato spontaneo “No Accam” attivo da qualche tempo nel rione di Borsano, dopo l’ultima assemblea dei sindaci dei 27 Comuni soci, nella quale è stata approvata la proposta di costituire una newco con Amga e Agesp, soluzione per salvare Accam, arrivando alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti ma prolungando l’attività dell’impianto di incenerimento dal 2027 al 2032. Per i “No Accam” nessuno slittamento per quanto riguarda la data di chiusura dell’impianto, indicata nel piano industriale al 2027. "Bisogna chiudere subito questo catorcio di inceneritore – si legge nella nota diffusa nei giorni scorsi – e ricercare tutte le responsabilità che hanno portato all’attuale situazione. Gli unici ad avere le idee chiare siamo noi, da parte di tutti gli altri vediamo poche idee e molto confuse".

Bersaglio delle critiche del comitato i sindaci "che approvano piani industriali all’unanimità, uno completamente diverso dall’altro, ma che dicono di essere competenti e coerenti" e gli assessori regionali all’Ambiente "che prima dicono che l’inceneritore non serve e va chiuso, e poi, al primo cambio della guardia, sostengono che è gestito bene".

I “No Accam” sollecitano chiarezza, per questo di fronte a uno scenario, scrivono, che "conferma solo una totale mancanza di visione politica, accompagnata da scarsa capacità imprenditoriale", chiedono un confronto immediato con il sindaco Emanuele Antonelli e tutti i gruppi consiliari sul futuro dell’impianto. La chiusura dell’impianto viene sollecitata anche dagli esponenti del Movimento5Stelle, a dar voce ai pentastellati è Claudia Cerini, consigliere comunale a Busto Arsizio, che ribadisce: "L’inceneritore è vecchio, inquinante, antieconomico". L’esponente bustese del Movimento torna sull’approvazione da parte della maggioranza dei sindaci, nell’ultima assemblea dei soci Accam, della proposta di costituire una newco tra le partecipate del territorio, tra cui Agesp (senza il voto di Busto Arsizio e con l’astensione di Legnano). "Abbiamo chiesto che gli amministratori di Agesp, a totale partecipazione del Comune di Busto, vengano a riferire in commissione sull’operato della società".

Quanto alla proposta di costituire la newco, fa rilevare ancora Cerini, "sindaci di buon senso avrebbero rinviato la votazione anziché incaponirsi a portare avanti una soluzione forzata. Dispiace vedere come sindaci che fino a un paio di anni fa parlavano di salute dei cittadini e di riconversione dell’impianto abbiano invece votato l’ennesimo rinvio della chiusura di un inceneritore vecchio, inquinante, antieconomico di cui nessuno sentirebbe la mancanza". Il cda di Accam intanto è al lavoro per approfondire la proposta: "C’è da costruire un progetto per fare di Accam il gestore del ciclo integrato dei rifiuti – sottolinea Angelo Bellora, presidente di Accam – con la decisione dell’assemblea è stato fatto un importante passo in avanti, ora bisogna lavorare senza polemiche e tensioni".