Busto Arsizio, l’ex Borri ora rifugio di abusivi. Il sindaco: "Subito lo sgombero"

Il vecchio calzaturificio, ancora in stato di degrado, rischia di diventare riparo di balordi

Lo storico calzaturificio Borri è ormai diventato un rifugio di senzatetto

Lo storico calzaturificio Borri è ormai diventato un rifugio di senzatetto

Busto Arsizio (Varese) -  Ancora qualche mese d’attesa, poi ad agosto si saprà se dal Governo arriveranno i fondi necessari alla riqualificazione dell’ex Borri e di altri quattro edifici storici in attesa di rilancio, interventi con i quali l’amministrazione comunale partecipa al bando nazionale "qualità dell’abitare" (la cifra massima del finanziamento è 15 milioni di euro). In questi giorni il vecchio edificio di proprietà comunale che si affaccia su viale Duca d’Aosta è tornato al centro di segnalazioni da parte dei residenti nella zona che hanno notato movimenti in ore serali all’interno del complesso in totale abbandono. Già in passato c’erano state presenze abusive. La scoperta sconcertante è che la vecchia fabbrica è diventata "il tetto" di una coppia di ventenni, di Busto Arsizio, che non hanno un alloggio.

Da lì dovranno sgomberare, l’area non è affatto sicura, ci sono situazioni di pericolo per le condizioni delle strutture, il sindaco Emanuele Antonelli è chiaro "farò chiudere tutti gli accessi in tempi brevi, dobbiamo impedire che lì possano accedere altre persone". Intanto la speranza è di poter in futuro intervenire per riqualificare il complesso, fatto possibile se arriveranno fondi con il bando statale. Per quanto riguarda la struttura, per tanti anni sede del noto marchio di scarpe, si prevede di realizzare sull’area dove sorgevano i capannoni ormai crollati un auditorium con due sale per il pubblico (una di 300 e una di 70), sale per le prove e per le registrazioni, oltre ad aree di ristorazione, a verde e anche un parcheggio sotterraneo, mentre l’edificio che si affaccia su viale Duca d’Aosta, ospiterà gli uffici comunali. Previsti anche spazi commerciali per la vendita di prodotti legati alla musica e residenze sociali, con alloggi ad affitti calmierati. Se arrivassero i finanziamenti, tutto dovrebbe essere pronto per il 2033, la risposta del Governo è attesa per il mese di agosto, a Palazzo Gilardoni la speranza è di poter centrare l’obiettivo come per il piano dell’area delle Nord che si è assicurato fondi europei messi a disposizione da Regione Lombardia per 15 milioni di euro.