Busto Arsizio: scarseggiano gli alunni, alla Schweitzer rischia di saltare la prima media

I genitori sulle barricate con un presidio: "I nostri figli non devono lasciare il quartiere dove hanno tutti i loro legami"

La protesta davanti alla Schweitzer

La protesta davanti alla Schweitzer

Busto Arsizio (Varese) - Hanno dato vita a un presidio i genitori dei bambini di quinta elementare delle scuole Schweitzer nel rione Sant’Anna a Busto Arsizio per lanciare la loro richiesta: "I nostri figli non devono lasciare il quartiere per frequentare la prima media". Invece è quello che potrebbe accadere con il prossimo anno scolastico, perché non è stato raggiunto il numero minimo di alunni per comporre la classe. Nel rione i ragazzini hanno gli amici, frequentano l’oratorio, i parchi, si ritrovano con i compagni di classe, fanno rilevare mamme e papà. "Spezzare questi legami, dopo che hanno già vissuto il lungo periodo dell’emergenza sanitaria, causerebbe solo disagi" in un momento delicato della loro crescita. Mamme e papà degli alunni di quinta sono preoccupati e amareggiati da quando, alcuni giorni fa, hanno ricevuto dalla dirigenza scolastica la comunicazione che li invita a iscrivere i loro figli in un’altra scuola per il prossimo anno scolastico perché nel plesso di Sant’Anna non ci sarà la prima media. Una sorpresa non certo piacevole, che ha tolto serenità alle famiglie.

Alla base della decisione il fatto che sono troppo pochi i bambini iscritti, 14, mentre il numero minimo richiesto secondo le disposizioni ministeriali è 18 (il massimo è 27). Mamme e papà non si rassegnano e sono decisi a far sentire la loro voce per ottenere la classe. "Non vogliamo che i nostri figli lascino il quartiere", spiegano. Quindi aggiungono con preoccupazione: "Temiamo anche che questo passo possa nascondere altro e cioè essere una prima mossa per arrivare alla chiusura delle medie a Sant’Anna".

Poi ci sono i disagi per i genitori nel dover accompagnare il proprio figlio in una scuola lontana dalla zona dove si vive, soprattutto se si lavora e bisogna conciliare gli orari, mentre nel quartiere in tanti vanno a piedi. Insomma la preoccupazione è grande. "Viviamo ogni giorno la realtà del nostro rione – continuano – ci troviamo bene, chiediamo di non impoverire la nostra scuola, un punto di riferimento fondamentale per il quartiere. Non è pensabile che i nostri bambini debbano andare altrove per frequentare la prima media".

E c’è chi è pronto per protesta a non iscrivere il proprio figlio al prossimo anno scolastico. L’altro pomeriggio, il presidio promosso in modo spontaneo da un gruppo di genitori che si sono incontrati all’esterno dell’edificio per esprimere la loro contrarietà: la speranza è che il loro appello possa essere ascoltato. La dirigente dell’Istituto Comprensivo Crespi, di cui fanno parte le Schweitzer, Armida Truppi, ha assicurato ai genitori di tenerli informati sull’eventualità che possa essere rivista la decisione: nei prossimi giorni ci sarà un incontro. Anche il sindaco Emanuele Antonelli è stato informato della situazione, l’auspicio di mamme e papà è che il loro appello sia accolto.