Busto Arsizio, l’opposizione non fa sconti: "Sindaco e giunta a casa"

Partito Democratico, Italia Viva e Movimento 5 Stelle vanno alla carica e chiedono ad Antonelli un passo indietro: c’è bisogno di un segnale forte

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di Rosella Formenti

Dimissioni: il sindaco Emanuele Antonelli e la sua giunta devono fare un passo indietro. È la richiesta delle forze di opposizione in consiglio comunale, Partito Democratico, Italia Viva, Movimento 5 Stelle, dopo l’arresto del consigliere comunale Paolo Efrem (Busto Grande).

"Bisogna assolutamente ridare la parola ai cittadini – dichiara Paolo Pedotti, segretario cittadino del Partito Democratico –. La città ha bisogno di un segnale forte, chiediamo al sindaco e alla sua giunta di lanciare questo segnale, rassegnando le dimissioni".

A poco più di un anno di distanza, ricorda Pedotti, dall’inchiesta “Mensa dei poveri” in cui furono coinvolti l’ex consigliere comunale Carmine Gorrasi (Forza Italia), l’ex presidente di Accam Laura Bordonaro e l’ex presidente del Nucleo di valutazione comunale Giuseppe Zingale, "tutti indicati per ruoli pubblici in quanto espressione delle forze politiche che compongono la giunta Antonelli", l’arresto di Paolo Efrem è "l’ennesimo episodio che testimonia le difficoltà del centrodestra locale a selezionare la propria classe dirigente secondo i principi di legalità e trasparenza". Quindi la richiesta, di fronte all’attuale situazione, di dimissioni al sindaco Emanuele Antonelli e alla giunta. I consiglieri comunali Claudia Cerini e Luigi Genoni (Movimento 5 Stelle) annunciano "una mozione di sfiducia o dimissioni in massa per far cadere l’amministrazione comunale, noi siamo pronti e vediamo chi ci seguirà".

Un passo indietro a sindaco e giunta è chiesto anche da Massimo Brugnone (Italia Viva), che ieri ha presentato un’interrogazione sulla vicenda che ha scosso nuovamente la politica cittadina. Per Brugnone il passo indietro è indispensabile "per assicurare un azzeramento di tutte le funzioni, le cariche e le nomine che riguardano il consiglio comunale e l’amministrazione di Busto Arsizio, così da garantire alla città e ai cittadini trasparenza rispetto a possibili infiltrazioni corruttive in corso".

L’esponente di Italia Viva, dopo aver ricordato l’inchiesta “Mensa dei poveri” che già ha coinvolto esponenti politici locali, sottolinea che "visto ormai il numero crescente di soggetti coinvolti in diverse indagini, a sua tutela, a tutela del consiglio comunale, della città e dei cittadini è bene che il sindaco prenda atto di una situazione molto delicata e faccia un passo indietro". "Rimetta dunque il mandato Antonelli", continua Brugnone, "così da azzerare ogni possibilità di infiltrazione di organizzazioni corruttive di stampo mafioso. In questo momento il nostro territorio, i cittadini e le imprese sono in difficoltà per le conseguenze dell’emergenza sanitaria, hanno bisogno di istituzioni forti e autorevoli". Il caso è arrivato anche sui banchi consiliari della Regione Lombardia. Secondo Samuele Astuti (Partito Democratico) "all’amministrazione cittadina toccano adesso scelte forti come chiede il Pd locale. Ma ci attendiamo anche che i vertici di Lombardia ideale (Busto Grande ha aderito a Lombardia ideale, ndr), che è la forza politica nata dalla Lista Fontana, prendano le distanze in modo molto netto".

"L’infiltrazione delle organizzazioni mafiose nelle amministrazioni cittadine è un cancro che va estirpato con decisione da parte della politica stessa - conclude Astuti -. Bisogna tenere le antenne ben alzate per intercettare intromissioni pericolose e potenzialmente criminogene". Tempi sempre più difficili per la maggioranza di centrodestra a Palazzo Gilardoni.