Eva si uccise dopo gli abusi di una suora: adesso la religiosa è stata scarcerata

Busto Arsizio, la lettera di mamma e papà: libera nel giorno del compleanno della nostra piccola

 Eva Sacconago

Eva Sacconago

Busto Arsizio (Varese) - "Sappiamo che è libera, ma dove e cosa possa fare ancora non c’è dato di saperlo: siamo preoccupati per quello e per quanto possa fare ancora ad altre persone piccole come Eva". La lettera è firmata da "mamma Giò e papà Roby", i genitori di Eva Sacconago, la ragazza di Busto Arsizio che si suicidò all’età di 26 anni, nel 2011, dopo aver subito da quando era ancora minorenne abusi sessuali da parte di Mariangela Farè, all’epoca suora nel Varesotto

Il 24 dicembre 2019 si aprirono le porte del carcere per Farè, dopo che la cassazione aveva reso definitiva la condanna a tre anni e sei mesi per violenza sessuale. Reato "ostativo" alla sospensione della pena per la concessione di una misura alternativa alla detenzione. Per questo genere di reati i benefici possono essere concessi solo a seguito di un periodo di osservazione scientifica della personalità per almeno un anno. I genitori, assistiti dall’avvocato Daniela Cultrera, ora hanno scoperto che la donna, ormai ex suora, è tornata in libertà dalla scorso 4 settembre, "proprio nel giorno del compleanno della nostra piccola".

E hanno messo nero su bianco i loro pensieri in una lettera affidata all’associazione "Rete L’Abuso" fondata da Francesco Zanardi, che assiste le vittime di abusi sessuali avvenuti in ambienti ecclesiastici. "Appena arrivati nella nostra casetta in montagna, il nostro rifugio dell’anima compreso quello della nostra piccola, ci è arrivata una notizia da parte dell’avvocata dell’associazione dove ci viene detto: abbiamo una brutta notizia per voi, la ex suora Mariangela Farè è stata rilasciata il 4 settembre 2021. Proprio nel giorno del compleanno della nostra piccola che coincidenza", raccontano i genitori.

"Colpo o dispiacere del nostro cuore perché non ci si aspetta questa notizia prima dei tre anni e sei mesi dal 24 dicembre 2019, pena confermata in Cassazione oltre alle pene accessorie di cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, alla frequentazione in vicinanza di minori – scrivono – oltre a un risarcimento per il danno causato alla nostra piccola di 50mila euro che stiamo ancora aspettando, che non arriveranno mai con le scuse personali che il danno ci ha procurato e specialmente alla nostra piccola che aveva solo 14 anni".

La Cassazione nel 2019 aveva messo la parola fine sulla triste vicenda, almeno dal punto di vista giudiziario, rigettando il ricorso della difesa. Stando agli atti del processo, la ragazza aveva subito le "attenzioni" dell’imputata, che apparteneva alle Figlie di Maria Ausiliatrice, già quando era minorenne, per poi instaurare con lei una relazione, fino al 2011, quando si era suicidata. La giovane era stata violentata dalla suora proprio poche settimane prima di morire. Dopo la morte della giovane, Farè era stata accusata di violenza sessuale, stalking e violenza privata e poi la Corte d’Appello di Milano aveva confermato la condanna a 3 anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale, ritenendo l’ex religiosa civilmente responsabile anche per stalking. Deve risarcire i genitori della ragazza con 50mila euro, somma secondo loro mai corrisposta. L’ex suora, hanno scritto i giudici, ha tenuto "condotte persecutorie" nei confronti della vittima, che si sono manifestate con messaggi "deliranti e ossessivi" che hanno provocato nella ragazza "uno stato di ansia e di timore per il proprio futuro" e che erano espressione della "totale perdita di controllo della suora e di una gelosia ingravescente, sconnessa e pericolosa". La sentenza di secondo grado parla anche di "ininterrotti tentativi di chiamarla anche di notte" e poi delle "violenze sessuali vere e proprie del 2010-2011". Comportamenti "che avrebbero minato la stabilità psichica di chiunque".