Busto Arsizio, inaugurata la nuova piazza Vittorio Emanuele. Presente Emanuele Filiberto

Nonostante le polemiche degli ultimi giorni, il discendente di Vittorio Emanuele II non si è tirato indietro. "Un ingresso in politica? Chi vivrà vedrà"

Emanuele Filiberto a Busto Arsizio

Emanuele Filiberto a Busto Arsizio

Busto Arsizio (Varese) 17 novembre 2018 - Il tanto atteso giorno è arrivato:  questa mattina alle 11,30 è stata inaugurata piazza Vittorio Emanuele II, che viene restituita alla città dopo l’intervento di riqualificazione, inserito nel progetto urbanistico riguardante la realizzazione del lussuoso complesso residenziale da parte di una società privata che fa da cornice all’area. Un evento preceduto da giorni di polemiche per la scelta della data, 17 novembre, giorno in cui ricorre l’ottantesimo anniversario delle Leggi razziali firmate da Vittorio Emanuele III e per l’ospite, Emanuele Filiberto di Savoia accompagnato dal Gruppo Savoia. Scelta che non ha trovato tutti d’accordo neppure nella maggioranza di centrodestra, all’interno della quale già la Lega Nord ha preso le distanze e altre diserzioni sembrano profilarsi all’orizzonte.

Il sindaco Emanuele Antonelli e l’assessore al Marketing territoriale Paola Magugliani si sono comunque preparati al taglio del nastro e al benvenuto agli ospiti, con tanto di corpo musicale Pro Busto ad assicurare la colonna sonora. Non è voluto mancare Emanuele Filiberto, che ha saputo prendersi il palco e i riflettori. "Mi dispiace - ha detto nel suo intervento - aver udito qualche solitaria voce che ha inteso attribuire a questa mia visita altri significati, evocando date e tragedie della storia d’Italia che ho condannato con assoluta fermezza e sulle quali mi sono espresso in molte circostanze e in modi inequivocabili, dal primo momento in cui sono tornato in Italia dopo trent’anni di esilio fino all’ultima, circa un mese, fa recandomi alla Risiera di San Sabba".  Il riferimento, non esplicito ma comunque chiaro, è agli orrori del nazifascismo e in particolare alle leggi razziali, di cui proprio oggi ricorrono gli ottant’anni (furono promulgate il 17 novembre 1938). Poi, ha sottolineato: "Oggi sono felice di essere qui, la data era stata concordata con l'amministrazione e sono venuto per celebrare Vittorio Emanuele II, padre della Patria". Infine, ha trascinato la piazza all’applauso citando i "330 abitanti di Busto caduti nella Grande guerra", riferendosi alla città come “Büsti Gràndi”  e facendo onore a "un ottimo piatto di polenta e bruscitt". A chi gli ha chiesto se sia o meno interessato ad un ingresso in politica, Filiberto ha risposto: "Non si sa mai tra dieci anni cosa può succedere, chi vivrà vedrà".