Busto Arsizio, baby criminali in stazione: rapina con calci e pugni ai danni di un 15enne

Schiaffi, pugni, via il marsupio e il telefonino e con uno strappo anche la collanina d’oro che aveva al collo, poi la spinta fino a farlo cadere a terra

Carabinieri in azione

Carabinieri in azione

Busto Arsizio (Varese), 6 settembre 2019 - La furia, la smania di possedere quello che un quasi coetaneo aveva nel suo marsupio, la spregiudicatezza e la violenza. Questi i sentimenti che hanno probabilmente animato l’agire di una coppia di giovanissimi, una ragazza appena maggiorenne e il suo compare di 17 anni, protagonisti di una brutale aggressione ai danni di un 15enne, rapinato e picchiato mercoledì sera fuori dalla stazione ferroviaria della linea Trenord di Busto Arsizio . I due, fortunatamente, sono stati individuati e arrestati dai carabinieri dopo la richiesta di aiuto al 112 effettuata da alcuni passanti che hanno assistito alla scena. Fermati, avevano entrambi le mani sporche di sangue.

Si riprenderà l’adolescente aggredito, seppur lo spavento e lo choc dell’aver subito una così vile aggressione da due giovani che avrebbero potuto essere i suoi fratelli non sarà facile da dimenticare. Fino a ieri sera era ricoverato in osservazione all’ospedale di Legnano, dove al di là di escoriazioni e contusioni, gli è stato diagnosticato un sospetto trauma cranico. Tornerà a scuola, a frequentare i suoi amici, forse non prenderà più il treno da solo a tarda sera per un po’, ma andrà oltre. Per i suoi aggressori invece, la questione si pone in termini diversi. Chissà per quale ragione, forse solo il desiderio di tenere in mano un telefonino di ultima generazione, i “Bonnie e Clyde” in erba hanno puntato la loro preda fuori dallo scalo ferroviario, lo hanno sorpreso mentre camminava e gli si sono avventati addosso.

Schiaffi, pugni, via il marsupio e il telefonino e con uno strappo anche la collanina d’oro che aveva al collo, poi la spinta fino a farlo cadere a terra. Pensando di essere in un telefilm o in un videogioco, i due sono fuggiti di corsa, sotto gli occhi di numerosi passanti che, assistendo alla scena, avevano già allertato i soccorsi. Avranno percorso un centinaio di metri e davanti a loro si è parata la pattuglia dei carabinieri, facendogli perdere in un secondo la spavalderia di pochi istanti prima. Le mani sporche di sangue, la bocca cucita, i due rapinatori in miniatura stavano strisciando sotto una macchina nel tentativo disperato di nascondere la refurtiva. Fermati, sono stati identificati e arrestati con l’accusa di rapina. Ora sul loro futuro si esprimerà l’autorità giudiziaria minorile.