Busto Arsizio, caccia a investitori pubblici per l'impianto Accam

Esperti studiano la possibilità di elaborare un nuovo piano industriale per trasformare l'inceneritore dopo il 2021

Una protesta dei dipendenti di Accam

Una protesta dei dipendenti di Accam

Busto Arsizio, 24 dicembre 2017 - L'impianto di Accam con grandissime probabilità sopravviverà anche dopo lo spegnimento dell’inceneritore, previsto per il 2021 secondo il piano industriale votato dall’assemblea dei Comuni soci.

Si tratta solo di capire quali funzioni assegnare alla struttura di Borsano, dato l’addio allo smaltimento di rifiuti via combustione. È questa la notizia più importante emersa dalla prima riunione del tavolo tecnico voluto da Accam per valutare fattibilità e continuità di un nuovo piano industriale che possa darà continuità alla società oltre la data prevista per lo “stop alle macchine”. Sette esperti, nominati dai Comuni soci nell’ultima seduta del comitato di controllo, si troveranno per studiare il futuro dell’impianto. Il mandato conferito loro dal consiglio di amministrazione è chiaro. Bisognerà valutare soluzioni che tengano conto di una serie di elementi imprescindibili: "il mantenimento del modello in house, la valorizzazione degli asset aziendali, l’eventuale ingresso di nuovi soci pubblici, la previsione dell’utilizzo di tecnologie tali da ridurre l’attuale impatto ambientale e aumentare la redditività", oltre alla ricerca di cofinanziamento da parte di investitori pubblici.

I risultati delle analisi dovranno essere consegnati entro la fine di marzo al Consiglio di amministrazione, che li esaminerà e li illustrerà a stretto giro di posta all’assemblea dei soci. "Il tavolo - sottolinea la presidente di Accam Laura Bordonaro - sarà coordinato dai tecnici già presenti in azienda e coinvolgerà i consiglieri d’amministrazione, così come le società partecipate che si stanno occupando di raccolta dei rifiuti e di energia, con cui potranno essere avviate delle sinergie al fine di valorizzare le risorse presenti sul territorio per individuare la soluzione ottimale per una gestione razionale e sostenibile del ciclo integrato dei rifiuti". Obiettivo finale, appunto, la realizzazione di un piano industriale sostenibile dai punti di vista ambientale ed economico per far sì che la società possa proseguire l’attività oltre il 2021.