Caso Lidia Macchi, Binda presenta il conto del danno: 300mila euro per ingiusta detenzione

Tre anni e mezzo di carcere, l ’ultima sentenza della Cassazione ha reso definitiva la sua assoluzione

Stefano Binda

Stefano Binda

Brebbia (Varese) - Chiede un risarcimento di 300 mila euro per ingiusta detenzione. La Cassazione ha reso definitiva l’assoluzione di Stefano Binda . Non è lui il massacratore spietato che la sera del 5 gennaio 1987, dopo la violenza, trucidò con ventinove coltellate Lidia Macchi, studentessa di Varese, non ancora ventunenne. Adesso Binda chiede di essere risarcito: 235,87 euro (il massimo consentito) per ognuno dei giorni di carcere sofferto per tre anni e mezzo, fino a superare i 300 mila euro.

È l’articolo 314 del codice di procedura penale a fissare il "diritto a un’equa riparazione per la custodia cautelare subita" per "chi è stato prosciolto con sentenza irrevocabile perché il fatto non sussiste, per non aver commesso il fatto, perché il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato". L’istanza verrà depositata lunedì dai difensori alla quinta sezione penale della Corte d’appello di Milano. Binda (54 anni in agosto) continua a essere assistito dagli avvocati Patrizia Esposito e Sergio Martelli.

Stefano Binda viene arrestato nella sua casa di Brebbia il 15 gennaio di cinque anni fa. È stato per due anni compagno di Lidia al liceo classico, militava come lei in Comunione e Liberazione. Terribile il primo verdetto: il 24 aprile 2018 la Corte d’Assise di Varese condanna all’ergastolo il cinquantenne laureato in filosofia. Sentenza ribaltata il 24 luglio dell’anno dopo quando, dall’aula della prima Corte d’Assise d’appello di Milano, esce l’assoluzione per non avere commesso il fatto. Binda torna libero.

Il 27 gennaio di quest’anno la prima sezione penale della Cassazione dichiara inammissibili i ricorsi della procura generale milanese e delle parti civili. A cinque anni e dodici giorni dall’arresto Stefano Binda è scagionato per sempre. Una testimonianza della vita ritrovata sarà la sera del primo luglio quando, a Fagnano Olona, Binda parteciperà con Pietro Buffa, provveditore dell’amministrazione penitenziaria della Lombardia, a un incontro organizzato dalla Cooperativa La Valle di Ezechiele. Il tema sarà "La galera degli innocenti".