Bernascone, via al lifting: la torre tornerà a splendere

Scatta domani il restauro del campanile della basilica di San Vittore uno dei simboli di Varese: 14 mesi la durata stimata dei lavori di recupero

Il campanile del Bernascone pronto a rifarsi il maquillage

Il campanile del Bernascone pronto a rifarsi il maquillage

Varese, 22 novembre 2020 - Il “Bernascone” tornerà presto a splendere. Inizieranno domani i lavori di restauro della torre campanaria della basilica di San Vittore, uno dei simboli di Varese, che da secoli svetta sulla città con i suoi quasi 80 metri di altezza. L’intervento è stato reso possibile grazie al contributo di 1 milione di euro del bando Fondazione Cariplo Emblematici Maggiori cofinanziato da Regione Lombardia, a cui si è unita la generosità di tanti parrocchiani e varesini. Le operazioni saranno condotte dall’impresa Gasparoli di Gallarate, su progetto firmato dall’architetto Giorgio Vassalli: 14 mesi la durata stimata dei lavori di recupero, che interesseranno tutta la struttura interna ed esterna con opere di pulizia, consolidamento e risanamento con finitura ed opportune protezioni finali.

Sarà inoltre effettuata la manutenzione straordinaria di pareti, giroscala, cella campanaria, impianti, parti lignee e illuminazione interna, porta di accesso al campanile, scaletta elicoidale e serramenti. "Poter dare inizio a quest’opera di consolidamento è un segnale di speranza in un periodo difficile per tutti – commenta il prevosto di Varese monsignor Luigi Panighetti – basilica e campanile sono edifici cui Varese è strettamente legata non solo per il loro significato storico, architettonico e simbolico, ma anche perché sono un punto di riferimento di una comunità di migliaia di persone".

L’avventura del Bernascone, che prende il nome dall’architetto che lo progettò, ha inizio nel 1617, quando viene posata la prima pietra. La sua storia è legata anche alla Battaglia di Biumo del 1859: il campanile conserva tuttora le tracce delle palle di cannone fatte sparare dal generale austriaco Urban, come ritorsione nei confronti della torre che aveva suonato a festa per celebrare l’entrata vittoriosa in città dei Garibaldini. Nel 2016 alcuni frammenti si staccano dalla facciata sul fronte ovest: iniziano così una serie di verifiche che fanno emergere la necessità di opere di consolidamento.