Varese, finta onlus per reclutare badanti in nero: 9 persone arrestate

Alle donne, reclutate nell'Europa dell'Est, venivano chiesti fino a 700 euro per entrare nel circuito e fino a tremila euro per le pratiche relative ai documenti

La sede della Guardia di finanza di Varese

La sede della Guardia di finanza di Varese

Varese, 4 aprile 2019 - Attraverso una falsa associazione no profit denominata 'Badante Brava', con un sito web reclutavano aspiranti badanti da Russia, Bielorussia o Ucraina, che poi facevano lavorare in nero in Lombardia e Piemonte.

Di questo sono accusate due donne, a loro volta dell'Est Europa, arrestate dalla Guardia di finanza di Varese in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, assieme ad altri sette collaboratori (di cui cinque ai domiciliari) per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento dell'immigrazione clandestina e del lavoro nero. La finta onlus aveva sedi a Milano, Varese e Torino e avrebbe fatto lavorare come badanti oltre 50 donne, tutte irregolari in Italia, solo tra ottobre e dicembre 2018. Le badanti reclutate dovevano pagare fino a 700 euro per entrare nel circuito della falsa onlus e fino a tremila euro per le pratiche relative ai documenti per rimanere in Italia. Le due donne arrestate sequestravano tutti i passaporti fino a quando non incassavano tutti i soldi per poi sistemarle in alloggi in condizioni degradanti al prezzo di 8 euro al giorno in attesa dell'impiego. Attraverso le sedi in appartamenti di Milano, Torino e Varese, le due titolari del giro di sfruttamento delle lavoratrici avevano clienti in tutte e tre le province. In carcere, oltre alle due donne, anche un informatico che gestiva il sito di reclutamento badanti e un collaboratore incaricato di riscuotere il denaro.