Venegono, mamma minaccia di lanciarsi dal cavalcavia: aiutate mia figlia

Il calvario infinito della madre di una bimba investita 3 anni fa

Clarice Sousa  con la famiglia

Clarice Sousa con la famiglia

Venegono Inferiore (Varese), 12 novembre 2018 - «Sono una mamma e farei di tutto per mia figlia ma i problemi sono tantissimi e io non ce la faccio davvero più. Abbiamo bisogno di aiuto». Così, tra le lacrime, Clarice Sousa 42enne residente a Venegono Inferiore ieri mattina ha lanciato un appello alla propria comunità e in generale «a chi ha il cuore di aiutarci». Cosa è successo esattamente? L’allarme è scattato prima delle 10.30 quando la donna si è arrampicata sul cavalcavia su via Chiesa. La sua presenza non è passata inosservata e in pochi minuti sono arrivati sul posto i soccorsi. Un’ambulanza a scopo precauzionale, i vigili del fuoco che hanno montato il maxi cuscino ad aria per scongiurare rischi per la donna e per primi i carabinieri della tenenza di Tradate che hanno chiuso l’arteria e iniziato a parlare con la venegonese. La donna ha subito chiarito di non volersi togliere la vita: «Non posso, mia figlia ha bisogno di me… ma qualcuno mi deve aiutare perché non ce la faccio più». Poco prima di mezzogiorno è scesa dal cavalcavia ed è rientrata in casa con il sindaco Mattia Premazzi, sul posto a seguire l’intera emergenza con l’assessore Martino Incarbone. Clarice tra lacrime, rabbia e dolore ha raccontato la drammatica storia della sua famiglia. Tutto è iniziato il 2 novembre 2015 quando la sua primogenita Stefany, che allora aveva 8 anni, è stata investita a Malnate da una macchina mentre attraversava la strada dietro il bus da cui era appena scesa mentre andava da un’amichetta.

L’impatto fu violento e per la piccola e la sua famiglia iniziò un vero calvario sul fronte medico e su quello della quotidianità. La lunga permanenza all’ospedale, le tante operazioni e i problemi della vita di tutti giorni dalle difficoltà di cambiare casa e auto per trovarne una adatta agli spostamenti della figlia, le continue visite specialistiche e i soldi che non bastano mai. Già, perché la vicenda giudiziaria non si è ancora conclusa e la famiglia non ha potuto contare sui soldi dell’assicurazione.

«Io non ho paura di lavorare e di lottare per mia figlia – ha rimarcato più volte Clarice – ma siamo allo stremo. Le difficoltà col lavoro del padre, le nuove visite che servono a Stefany, la nuova carrozzina visto che oggi è una bimba di 11 anni: non ce la facciamo davvero». Accanto alla famiglia il Comune di Venegono Inferiore con il sindaco: «Li stiamo seguendo come possiamo – ha sottolineato Premazzi – ad esempio garantiamo il servizio di trasporto per la bimba ogni giorno a Malnate in modo che possa continuare ad andare a scuola coi suoi compagni. Certo servirebbe un aiuto decisamente più grande». Da qui l’appello all’intera comunità: «C’è una carrozzina da acquistare e la necessità di alcune visite specialistiche, speriamo che la comunità o qualche realtà possano venirci incontro per sostenere questa famiglia».