Varese: operaio "vittima dell'amianto", condannato ex amministratore azienda

Due anni di carcere per un uomo di 84 anni, fondatore e dirigente della Sices Spa tra il 1974 e il 1984. Risarcimento per i parenti della vittima

Il Palazzo di giustizia di Varese

Il Palazzo di giustizia di Varese

Varese, 5 ottobre 2016 - Il Tribunale di Varese ha condannato a due anni di carcere con pena sospesa l'ex amministratore della Sices Spa, un'impresa con sede a Lonate Ceppino, accusato di omicidio colposo in relazione alla morte di un operaio per mesotelioma pleurico provocato, secondo l'accusa, dall'esposizione all'amianto tra gli anni '70 e '80.

L'ex dirigente, Tarcisio Saporiti, 84 anni, era amministratore dell'azienda che svolge attività per la costruzione e la manutenzione di impianti industriali tra il 1974 e il 1984. Il Tribunale lo ha condannato anche a un risarcimento da quantificare in sede civile a favore dei familiari della vittima, parti civili nel processo, e a versare una provvisionale complessiva di 50mila euro. Il pm aveva chiesto la condanna a un anno e quattro mesi di carcere mentre i suoi difensori, gli avvocati Massimo Gianola e Claudia Manfré, avevano proposto l'assoluzione "per non aver commesso il fatto". Secondo le accuse l'imputato, che nel 1958 fondò la Sices con alcuni soci, negli anni in cui era responsabile dell'azienda avrebbe “omesso di adottare le misure necessarie a salvaguardare la salute del lavoratore” e provvedimenti per ridurre “i rischi lavorativi derivanti da esposizione a polveri”. L'operaio morì nel 2011, all'età di 55 anni, dopo aver lavorato per anni come tubista nell'azienda.