Altri tre arresti nei boschi della droga

Due marocchini e un italiano accusati di aver ceduto 1.500 dosi tra gennaio e marzo tra Vergiate e Golasecca

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di Rosella Formenti

Prosegue incessante l’attività di controllo dei carabinieri per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio. Aree particolarmente sorvegliate quelle boschive diventate punto di "scambio" tra pusher e clienti. Nei giorni scorsi tre spacciatori, due marocchini (classe ‘93 e ‘95) e un italiano (classe ‘83), sono stati arrestati dai carabinieri, l’accusa è di aver ceduto 1.500 dosi tra gennaio e marzo di quest’anno nei boschi tra Vergiate e Golasecca. I tre sono destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Busto Arsizio Luisa Bovitutti, su richiesta del sostituto procuratore Francesca Parola. Le indagini, condotte dai militari delle stazioni di Vergiate e Sesto Calende, insieme ai colleghi della compagnia di Gallarate, sono durate due mesi durante i quali sono stati effettuati appostamenti meticolosi studiando con attenzione i movimenti del gruppo.

Gli investigatori hanno documentato cessioni di hashish, marijuana, cocaina ed eroina a centinaia di clienti. L’indagine svolta dai militari, coordinati dalla Procura di Busto Arsizio, ha portato dunque allo smantellamento dell’attività di spaccio nei boschi, decisamente redditizia per i due marocchini e l’italiano, che di fatto avevano rimpiazzato nella zona i pusher già arrestati in precedenza, nell’ambito di altre operazioni dei carabinieri, nel mese di giugno 2020. Allora complessivamente in fasi distinte con l’operazione "boschi sicuri" le manette erano scattate per otto persone, sei marocchini, due italiani. Nell’area boschiva tra Vergiate, Golasecca e Sesto Calende era stato smantellato un vero e proprio market della droga, aperto 7 giorni su 7, con una media di circa 70 clienti al giorno e con una serie di "sentinelle", tossicodipendenti ripagati in dosi, pronti ad avvisare in caso di arrivo delle forze dell’ordine.

Sei mesi erano durate le indagini durante le quali era stata filmata l’attività degli spacciatori che "lavoravano" con efficienza aziendale: il "market" nella boscaglia era aperto dalle 10,30 alle 20, 30, sette giorni su sette, la cessione delle dosi di qualsiasi tipo di droga, hashish, cocaina, marijuana ed eroina,avveniva su appuntamento, dunque una banda molto bene organizzata. Ieri i tre nuovi arresti. Da nord a sud della provincia sono continui i controlli da parte delle forze dell’ordine per contrastare lo spaccio nelle aree boschive.