Varese, 12 agosto 2020 - «Il tuo nome rimarrà per sempre scritto sulle montagne che più amavi». Si chiama “Il giovane guerriero“ la nuova via che Matteo Pasquetto, Matteo della Bordella e Luca Moroni hanno aperto sulla parete Est delle Grandes Jorasses venerdì, prima che tutto cambiasse per sempre durante la discesa dalla vetta simbolo del Monte Bianco. Si trova ai piedi del Monte Bianco la chiesetta di Entrèves, dove ieri pomeriggio è stato dato l’ultimo saluto a Matteo Pasquetto, alpinista varesino scomparso lo scorso venerdì mentre scendeva dalle Grandes Jorasses, lungo il versante italiano del massiccio. Le esequie si sono svolte così sotto le sue montagne, che lo avevano visto tante volte protagonista di ardite scalate. Avventure come l’ultima che aveva vissuto pochi giorni fa, aprendo una nuova via di salita, prima del fatale incidente nella fase di discesa.
Anche ieri, durante il suo ultimo viaggio, gli amici alpinisti e appassionati di montagna lo hanno voluto accompagnare. In tanti sono partiti da Varese. Tra di loro anche l’aspirante guida alpina Davide Mazzucchelli. «Abbiamo vissuto tante esperienze insieme e passato sempre dei momenti belli – ricorda – era una persona speciale e solare, si rideva e scherzava sempre. Neanche un mese fa ero qui con lui al Monte Bianco, per una due giorni di scalate». Proprio ieri Matteo avrebbe compiuto 26 anni. L’eredità di Matteo verrà incanalata in un progetto a favore dei ragazzi con difficoltà. È questo l’ultimo “dono” alla collettività dell’alpinista scomparso. All’uscita dalla chiesa i genitori dell’aspirante guida alpina, visibilmente commossi, hanno voluto ringraziare tutti per la partecipazione e l’affetto dimostrato e hanno annunciato il desiderio di promuovere un progetto sociale in sua memoria. L’obiettivo è quello di creare “Casa Matteo”, uno spazio che ospiterà i ragazzi che vengono da situazioni familiari problematiche.