Allenatore molestava i baby calciatori: nei guai anche l’accompagnatore

In attesa delle decisioni della magistratura di Verbania la Figc sanziona un dirigente: non ha vigilato sui ragazzi

Un baby calciatore

Un baby calciatore

Gallarate (Varese) -  Quella camera 101 di un piccolo hotel della Val Vigezzo doveva essere un luogo di riposo e di svago per giovanissimi calciatori di una scuola calcio di Gallarate in ritiro pre-campionato alla fine dello scorso agosto. Invece per qualche ora era diventata una sorta di gabbia degli orrori, dove il “mister-educatore“ si trasformava in orco, molestando sessualmente i suoi atleti dodicenni. La vicenda, denunciata da “Il Giorno“ ad inizio settembre, interessò la Procura di Verbania, guidata da Olimpia Bossi, e ovviamente la Figc: l’allenatore 50enne, dopo l’intervento in hotel dei carabinieri, venne subito rimosso dall’incarico e il magistrato gli impose l’ obbligo di dimora vietando l’uso dei “social“.

Dopo sei mesi di silenzio (nel frattempo uno dei ragazzini coinvolti ha lasciato la società varesina) l’inchiesta, almeno quella sportiva, è finalmente ad punto di svolta, in attesa che termini quella penale. Il primo a “pagare“, dopo la conclusione delle indagini da parte della Procura Federale, è il dirigente accompagnatore M.B. per la violazione dell’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, anche in relazione alle disposizioni contenute nelle “Regole per trasferte spostamenti e logistica - FIGC Settore Giovanile Scolastico - tutela dei minori”. In sostanza, si legge nel dispositivo della Figc, "nella propria qualità di rappresentante della Società presente presso il ritiro precampionato avrebbe consentito o comunque non impedito che l’allenatore I.M., affidatario della direzione tecnica della categoria “Esordienti classe 2009” avesse ad occupare/condividere la medesima stanza di albergo con tre calciatori minori di età senza aver al riguardo preventivamente acquisito/ricevuto il nulla osta da parte dei genitori degli stessi...".

Una colpevole ed imperdonabile omessa vigilanza dunque. Di qui i tre mesi di inibizione per il dirigente nonostante fosse stato proprio lui per primo ad accorgersi che qualcosa non andava e ad avvertire la società dopo che uno dei calciatori gli aveva raccontato lo strano comportamento dell’allenatore, sdraiatosi nel letto coi suoi giocatori. Ora i genitori attendono una pena esemplare anche per il tecnico.