Varese, agricoltura all'anno zero: precipitazioni diminuite del 30% negli ultimi 4 anni

A rischio coltivazioni di frutta e verdura ma anche i formaggi

Campi a secco

Campi a secco

Varese, 17 giugno 2017 - Non esiste più la mezza stagione. Quello che fino a qualche tempo fa appariva solo come un banale modo di dire, si sta trasformando sempre di più in un’amara verità. Amara soprattutto per l’agricoltura. Lunghi periodi di siccità, alternati a momenti di piogge torrenziali, stanno infatti mettendo in ginocchio molte delle colture tipiche del territorio. Secondo un’analisi della Coldiretti di Varese, su dati Ucea, negli ultimi 4 anni, sotto il Sacro Monte, le precipitazioni sono calate del 30,4%. I danni recati all’agricoltura da questa mancanza di acqua, sottolinea l’associazione degli agricoltori, mettono costantemente a rischio la produzione di ortaggi e di frutta, e anche quella di fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte per i grandi formaggi tipici del territorio come il gorgonzola. Nel Varesotto il livello di piogge è passato dai 1.001,8 millimetri caduti nel 2013, ai 696,9 del 2016, con un picco negativo registrato nel 2015 di 644,0 millimetri.

Per cercare di contrastare la siccità, la Coldiretti ha lanciato la proposta di utilizzare le cave dismesse per accantonare acqua nei periodi di abbondanza. Nel Varesotto le ex cave sono 108, in tutta la Lombardia quasi 3mila. Naturalmente non tutti i siti sono adatti all’accumulo di acqua e bisognerebbe effettuare uno studio per scegliere i più consoni. Comunque la Coldiretti stima che si potrebbero accantonare, usando gli invasi di solo il 10% di tutte le cave dismesse presenti nella regione, almeno 90 milioni di metri cubi di acqua ogni anno. "È chiaro – ha detto Ettore Prandini, presidente Coldiretti Lombardia – che non tutte si possono utilizzare: prima serve uno studio approfondito dei siti più idonei e delle quantità potenziali di acqua da stoccare nei periodi abbondanza, sfruttando anche la rete dei canali e i collegamenti idrici gestiti dai vari consorzi di bonifica. In un’epoca di cambiamenti climatici, con un inverno come l’ultimo appena trascorso quando in Lombardia è caduto fra il 70 e l’80% di pioggia in meno, le riserve di acqua stanno diventando importanti come quelle di gas e petrolio".

La situazione del Varesotto, comunque, ricalca quella dell’intero Paese, che sta vivendo la primavera più asciutta dal 1800. L’allarme siccità degli ultimi giorni, in Italia, vede nelle città e nelle campagne un livello di precipitazioni inferiori di quasi del 50% rispetto al periodo di riferimento, arrivato dopo un inverno particolarmente asciutto con un deficit idrico del 48%. Gli agricoltori, fa sapere Coldiretti, sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti. Tuttavia non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare.