Aggressioni e "prove muscolari" fra adolescenti: un’escalation cominciata nel 2020

L’allarme sociale ha spinto genitori e mondo della scuola a chiedere maggiori controlli

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Il problema delle aggressioni agli studenti a scopo di rapina, ma anche come semplice esibizione di bullismo, è esploso nel giugno 2020 quando si sono verificati i primi episodi alla fermata del pullman lungo via Varese e nei pressi dello scalo ferroviario. I primi a mobilitarsi sono stati i genitori. Mamme e papà hanno scritto lettere e mandato anche un esposto alla polizia locale. I carabinieri hanno effettuato fermi e arresti ma a settembre e per l’intero anno scolastico successivo i bulli e gli aggressori sono ciclicamente tornati in azione. C’è chi strappava catenine, chi rubava smartphone e in alcuni casi nell’autunno scorso sono state anche palpeggiate delle ragazzine che hanno iniziato ad aver paura ad andare a scuola tanto da chiedere ai genitori di accompagnarle o di farsi scortare dai compagni di classe. La situazione è leggermente migliorata nell’inverno scorso quando rispondendo alle pressioni delle famiglie l’Amministrazione ha garantito la presenza di una pattuglia della polizia locale.