A Volandia la riproduzione del vettore Vega

Frutto della collaborazione tra il museo e gli studenti dell’Iis Stein di Gallarate il lanciatore è in scala 1:3

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A una settimana dall’arrivo del jet sovietico Yakovlev Yak-40 il museo di Volandia ha vissuto ieri una nuova giornata di inaugurazione, dedicata questa volta alla riproduzione in scala 1:3 del vettore Vega. Con i suoi 13 metri di altezza (l’originale è alto 30) il "mini" lanciatore spaziale è stato collocato nell’area esterna, facilmente visibile dal Terminal 1 di Malpensa. La riproduzione del Vega è il frutto della proficua collaborazione tra il museo e gli studenti dell’Isis Stein di Gavirate. Nell’ambito di un progetto di alternanza scuolalavoro i ragazzi hanno saputo dar vita alla riproduzione, sotto la supervisione di Roberto Crippa, curatore del padiglione Spazio e di Adriano Bottelli. Un lavoro completato nel 2019, e presentato per la prima volta al pubblico al Castello Visconteo di Vigevano in occasione della mostra “Leonardo e il Volo”. Quindi è stato in esposizione anche ad Arese e durante il Linate Air Show. Da novembre era conservato nel museo di Volandia, ma ora ha trovato la sua collocazione definitiva. "Il nostro Vega – spiega il professor Pierluigi Galli, responsabile didattica di Volandia – è un progetto nato proprio per suscitare l’emozione dei viaggi spaziali nei nostri visitatori più piccoli e ha nell’area giochi esterna la sua collocazione ideale". Il lanciatore spaziale Vega, acronimo di Vettore europeo di generazione avanzata, è utilizzato dall’Agenzia spaziale europea per il lancio in orbita di piccoli carichi, tra i 300 e i 1.500 chili. Un razzo di progettazione e realizzazione quasi interamente italiana, che lo scorso 3 settembre ha completato il suo sedicesimo lancio, che ha portato in orbita 53 minisatelliti. Dopo l’inaugurazione la giornata “spaziale” a Volandia è proseguita con la conferenza “I missili che hanno conquistato lo spazio” tenuta da Roberto Crippa. Lorenzo Crespi