Saronno (Varese), 27 giugno 2014 - Ha ospitato le più grande imprese sportive saronnesi, calcistiche e d’atletica, ha accolto squadre come Inter, Milan, Livorno, Modena e Spal che hanno giocato circondate da quasi 4mila tifosi, ha fatto da cornice a uno storico concerto di Vasco Rossi eppure oggi lo stadio comunale Colombo Gianetti di Saronno è ridotto all’ombra di sé, struttura in continuo degrado in cui non possono entrare più di 99 spettatori. Un declino rapido e inimmaginabile per la città che nel 1931, lo edificò galvanizzata dai propri successi e per i tifosi che negli anni Novanta seguirono le imprese dell’Fbc Saronno in serie C quando, al termine della stagione 1989­1990, per seguire la crescita della squadra fu perfino necessario creare una seconda tribuna.

Dopo un continuo declino che ha avuto un’accelerata nel 2010 quando la squadra Fbc Saronno, scompare con la cessione del titolo sportivo nell’anno del centenario di fondazione. Da allora lo stadio, già provato dagli anni e dalla carenza di manutenzione, viene abbandonato. Il risultato è sconfortante: quello che sulla carta sarebbe il terzo stadio più grande della provincia di Varese oggi può ospitare al massimo 99 tifosi, meno del vicino palazzetto per il volley.

La tribuna scoperta è chiusa da anni: i gradoni si sgretolano sotto le intemperie mentre erbacce e lucertole conquistano nuovi spazi. Non va meglio sulla tribuna coperta: muri scrostati, enormi macchie d’umidità, infiltrazioni d’acqua piovana che interessano anche la palazzina centrale. L’amarezza per chi ha visto le glorie dello stadio, punto di riferimento dell’Fbc Saronno, ma anche dell’atletica da sempre fucina di talenti, è tanta: al Colombo Gianetti ormai manca davvero tutto, dalla manutenzione straordinaria a un rinnovamento dell’impianto di illuminazione.

E le prospettive future sono tutt’altro che rosee: l’assenza dell’Fbc Saronno, al momento allo stadio gioca la Robur che milita in seconda categoria, e le difficoltà di bilancio del Comune non fanno sperare in un rapido recupero. «Necessiterebbe senz’altro di opere di manutenzione — dice il sindaco Luciano Porro — così come di interventi necessari a separare le tifoserie, richiesti dalla Federazione, anche al fine di aumentare il numero degli spettatori. In tempi di magra, con le risorse limitate a disposizione degli enti locali, le scelte fatte sono andate in altra direzione, abbiamo preferito investire soprattutto sugli edifici scolastici».

Risposta che però non basta ai tifosi che, come spiega lo storico dell’Fbc Luigi De Micheli, non possono smettere di sognare un altro futuro: «Purtroppo senza una squadra di calcio di livello che si prenda cura e gestione della struttura continuerà a rimanere il degrado. Ci vorrebbe un po’ più di grinta nell’invitare investitori a occuparsi dello stadio e a rifondare una squadra di calcio».

di Sara Giudici