Cassano Magnago, 3 maggio 2014 - Nel varesotto uno stop ai cantieri di Pedemontana lascerebbe incompiute due enormi opere stradali, l’asta principale della nuova «autostrada degli aeroporti» tra Cassano Magnago e Osio Sotto, dunque in pratica tra Malpensa e Orio al Serio, e la Tangenziale Est di Varese, opera annessa destinata a collegare - più a nord - l’Autolaghi (uscita Gazzada) con il valico italo-svizzero del Gaggiolo.

Ecco perché hanno allarmato il territorio, già pesantemente interessato dai cantieri (completato il primo lotto Cassano-Lomazzo, quasi il primo lotto Gazzada-Lozza), le parole del sindaco di Milano Giuliano Pisapia che ha detto in pratica che Pedemontana non è opera «essenziale» per l’Expo milanese, riaprendo il dibattito sull’utilità dell’opera.

Il rischio che l’autostrada possa essere bloccata preoccupa gli amministratori anche perché una fascia della provincia di Varese ha dovuto fare i conti con un pesante impatto ambientale nella realizzazione. Lo stop è uno scenario che gli amministratori non vogliono prendere in considerazione. Lo dice con chiarezza il sindaco di Cassano Magnago Nicola Poliseno: «Non completare il progetto sarebbe assurdo. Pedemontana è un’opera attesa da decenni in Lombardia proprio per migliorare i collegamenti, non è pensabile che proprio ora con il primo tratto al traguardo possa essere messa in discussione. Davvero non avrebbe senso lasciare l’opera incompiuta. Io sono convinto che si arriverà alla fine. Diversamente sarebbe una grave sconfitta per tutti».

Legambiente fin dall’inizio ha ritenuto invece inutile il nuovo sistema autostradale. «Noi l’abbiamo sempre sostenuto che Pedemontana era devastazione e basta – dice Flavio Castiglioni, presidente del circolo di Legambiente Valle Olona – guardiamo che cosa è successo nella nostra zona, ferita dal tracciato. Per noi l’opera va fermata. Non ci sono soldi, non ci sono coperture, il rischio è di avere una triste replica nel nord Italia della Salerno–Reggio Calabria».

Fra l’altro, prosegue l’esponente del cigno verde, «Pedemontana è sempre stata sbandierata come opera utile per Expo. Bene, Expo è alle porte, e l’autostrada non sarà pronta. Allora meglio fermare tutto, completando il primo tratto fino a Lomazzo e assicurando le compensazioni ambientali. E il resto sia messo nel cassetto». Per Dario Balotta, responsabile per i Trasporti di Legambiente Lombardia, «Pedemontana è un pozzo senza fondo». «Basta — dice — sprecare soldi che tra l’altro non ci sono. I lavori vanno fermati a Lomazzo».

Intanto, mentre da parte della Regione è stata garantita l’ultimazione dell’opera secondo i tempi, si attende la decisione del Cipe per il bonus «defiscalizzazione» da 500 milioni di euro, che darebbe nuovo ossigeno ai lavori.