Gallarate (Varese), 3 febbraio 2014 - E' Domenico Cutrì l'evaso oggi pomeriggio a Gallarate (Varese) dopo un assalto da parte di un commando e a seguito del quale è morto il fratello. L'uomo, 32 anni calabrese ma residente a Legnano, era stato condannato all’ergastolo con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Lukacs Kobrzeniecki, giovane polacco freddato a Trecate (Novara) nella notte fra il 15 e il 16 giugno del 2006. Secondo le accuse Cutrì fece eliminare Kobrzeniecki perchè riteneva che avesse fatto delle avances alla sua fidanzata. Cutri', origini calabresi, appartiene a una famiglia emigrata negli anni Sessanta da Melicuccà (Reggio Calabria), suo paese d'origine, prima in Piemonte e poi in Lombardia. 

IL PROCESSO D'APPELLO - Nel processo d’appello a favore di Cutrì, difeso dall’avvocato Giulia Bongiorno, testimoniò una donna di origini calabresi, sostenendo che all’ora del delitto avevano avuto un appuntamento galante nell’abitazione di Cutrì. Una versione emersa soltanto a distanza di anni, perchè la donna temeva che il marito potesse scoprire quella relazione clandestina.

L’alibi, però, non convinse il procuratore generale di Torino Vittorio Corsi, che dispose ulteriori accertamenti. A smontarlo le testimonianze del titolare e del portiere di un albergo di Vittuone (Milano), dove l’uomo si trovava realmente come hanno poi confermato anche i registri dell’hotel.