di Rosella Formenti

Busto Arsizio (Varese), 25 novembre 2013 - Di nuovo superata la soglia dei 400 detenuti nella casa circondariale di Busto Arsizio. «In questo momento – dice il direttore Orazio Sorrentini – sono 415. Eravamo scesi a 385, ma nei giorni scorsi il numero è aumentato. Effetto dell’ampliamento del Tribunale di Busto Arsizio che con la riforma ha accorpato altre sedi, ampliando l’area di competenza, tra cui quella di Rho, territorio da cui sono arrivati una parte degli arresti che hanno incrementato il numero degli ospiti nella struttura bustese».

Il carcere in via per Cassano è tra le realtà nelle quali si vive il disagio provocato dal sovraffollamento, una situazione che all’inizio dell’anno ha visto l’Italia condannata per “trattamento inumano” dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, a cui si erano rivolti 7 detenuti delle carceri di Busto Arsizio e Piacenza. Nei mesi scorsi la popolazione carceraria in via per Cassano era diminuita, scendendo al di sotto della soglia dei 400 (da ricordare che il carcere bustese era stato costruito con una capienza di 167 posti, ndr.), ma con l’avvio dell’attività del supertribunale subito si era diffusa la preoccupazione per gli effetti sulla struttura dove sarebbero arrivati gli arrestati dalle nuove aree di competenza della giustizia bustese, con un bacino di utenza raddoppiato. Lo conferma quanto è accaduto in questi giorni: gli arresti effettuati nella zona di Rho hanno contribuito a far risalire il numero dei detenuti. La situazione però pare destinata a migliorare nei prossimi mesi, come fa sapere il direttore Sorrentini, «saranno realizzati 100 nuovi posti secondo quanto dichiarato a Milano dal ministro Annamaria Cancellieri . E l’impegno è di avere due detenuti per cella, non più tre».
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INTANTO il carcere resta sovraffollato ma nonostante le difficoltà non mancano esperienze importanti e positive per i detenuti che lavorano nel laboratorio di cioccolateria, un fiore all’occhiello e nel panificio. Ieri il direttore Sorrentini era a Palazzo Cicogna dove fino a domenica prossima è proposta un’importante iniziativa, si tratta del progetto Extremaratio con il quale è stata collocata un’installazione che riproduce fedelmente una cella delle carceri italiane, che soffrono di sovraffollamento, da 3 a 6 persone in otto metri quadrati. I visitatori possono avvicinarsi alla realtà carceraria e ai suoi problemi. Le persone che ieri hanno provato per pochi minuti quella cella ricostruita, una volta “tornati in libertà” hanno parlato di esperienza angosciante ma utile per capire la realtà quotidiana che si vive dietro le sbarre.