di Claudio Perozzo

Laveno Mombello, 8 agosto 2013 - Si infittisce, a un mese dal ritrovamento, il mistero sul cadavere recuperato lo scorso 8 luglio a circa 285 metri di profondità appena fuori dal golfo lavenese e sulla scia delle rotte dei traghetti che collegano la sponda lombarda a quella piemontese. Le ricerche in quel tratto di lago, erano state avviate per recuperare il corpo del pensionato bustese di 79 anni, che era stato visto cadere in acqua dal traghetto San Bernardino lo scorso 5 luglio.

Le telecamere filoguidate dei vigili del fuoco di Como e Milano avevano inquadrato, quella che sembrava proprio la salma del pensionato bustese, ma una volta recuperata ci si rese subito conto che non si trattava di lui. Il cadavere oltretutto appariva così decomposto da escludere che fosse in acqua da pochi giorni. L’uomo fu poi ritrovato l’11 luglio e identificato. Nel frattempo dal 9 luglio all’obitorio dell’ospedale di Varese resta senza nome la salma ritrovata.

In un primo momento, visto che la salma era sulla rotta dei traghetti e visti gli anfibi indossati, si pensò a un 58enne scomparso il 4 luglio 2007, sembra dopo essersi gettato dal traghetto durante una delle ultime corse notturne, come testimoniava un biglietto lasciato sulla sua vettura parcheggiata sullo stesso piazzale d’imbarco dei traghetti a Laveno.

Poi per alcuni giorni, stando ad alcune testimonianze, sembrò trattarsidi un infermiere del 118 di Verbania, 47 anni, scomparso nelle acque del lago il 3 ottobre del 2009, durante una gita con il proprio gommone. Ma la distanza di Ghiffa, dove si consumò la tragedia e l’imbocco del golfo lavenese, fece nascere le prime perplessità. Poi la testimonianza della moglie, in merito ai vestiti indossati ed ai riscontri, con la comparazione delle impronte dentarie ha dissolto la speranza, che si trattasse di lui.

Ora le stesse comparazioni e analisi, oltre che testimonianze, hanno portato il sostituto procuratore di Varese a scartare anche l’ipotesi che la salma possa appartenere alla vittima del 2007. A questo punto le ricerche si allargano, con il medico legale che pare impossibilitato a stabilire con ragionevole approssimazione anche da quanto il corpo si trovi in acqua, visto che si parla da uno a sei anni, per una salma che avrebbe dai 40 ai 70 anni.