Saronno, 4 agosto 2013 - La negoziante di 62 anni, Mariangela Granomelli, trovata morta sabato sera nella sua gioielleria 'Il dono di Tiffany', in corso Italia, nel centro di Saronno, nel Varesotto, è stata uccisa con calci e pugni da un uomo che l'ha colpita per una trentina di secondi e poi è fuggito portando con sè alcuni gioielli.

 

LE RIPRESE DELLA TELECAMERA - Secondo la ricostruzione dei carabinieri l'uomo ha agito disarmato e a volto scoperto: la scena e' stata ripresa nitidamente dalle telecamere di videosorveglianza installate all'interno del negozio. Secondo quanto è emerso dalle riprese, l'aggressore, vestito con pantaloncini corti a quadri e una t-shirt l'uomo, attorno alle 16.20, è entrato nel negozio comportandosi all'apparenza come un normale cliente. La negoziante ha chiuso a chiave la porta d'ingresso, come avviene sempre per ragioni di sicurezza, e per circa 45 minuti l'uomo si è fatto mostrare collane e braccialetti con un atteggiamento definito dagli investigatori che hanno visionato i filmati "tranquillo e rilassato".

Attorno alle 17 all'improvviso l'uomo ha afferrato un astuccio rigido e ha colpito in testa la donna, che si era piegata, continuando poi a infierire con calci e pugni su tutto il corpo per una trentina di secondi "con una violenza incredibile". La donna si è accasciata a terra e sarebbe morta poco dopo l'aggressione. L'uomo e' rimasto nel negozio fino alle 17.30, si e' impossessato di alcuni gioielli nascondendoli nell'astuccio, poi e' uscito da un ingresso sul retro del negozio facendo perdere le tracce. Durante l'aggressione la porta d'ingresso e' sempre rimasta chiusa a chiave e i numerosi passanti non si sono accorti di quello che stava accadendo.

 

RAPINA ANOMALA - L'aggressore non si sarebbe preoccupato di nascondere le sue tracce, nel locale sarebbero state trovate infatti diverse impronte. Un elemento che, insieme alle immagini di videosorveglianza che hanno ripreso nitidamente il volto, sono ora al vaglio dei carabinieri. Le modalita' della rapina sono state definite anomale dagli stessi investigatori, in quanto l'uomo ha colpito all'improvviso, senza aver mostrato atteggiamenti aggressivi o minacciosi prima di uccidere la vittima. Ha portato via solo pochi gioielli, pur essendo rimasto nel negozio per oltre mezz'ora dopo l'omicidio.

 

LA DONNA NON CONOSCEVA L'AGGRESSORE - Secondo i primi accertamenti, sulla base dell'analisi delle riprese delle telecamere di videosorveglianza nel negozio, non sembra che la donna uccisa e il suo aggressore si conoscessero. Gli investigatori, coordinati dal pm di Busto Arsizio, Nadia Calcaterra, stanno vagliando diverse ipotesi anche se la pista piu' accredita e', nonostante l'incomprensibile - per alcuni aspetti - comportamento dell'omicida, quella di una rapina. Il valore dei gioielli sottratti, che non e' stato ancora quantificato, non e' ingente. Il pm ha disposto l'autopsia sul cadavere che verrà eseguita domani o martedì.

 

IL RITROVAMENTO DEL CORPO - Il corpo senza vita, in una pozza di sangue, è stato ritrovato dopo le 20 dai familiari della donna, che sono arrivati alla gioielleria preoccupati perche' non riuscivano a contattare la negoziante al telefono dopo l'orario di chiusura.

 

"VOLEVA ANDARE IN PENSIONE" - "Mariangela era innamorata del suo lavoro, anche se stava cercando di vendere l'attivita' per riposarsi e andare in pensione'': queste le parole di Emma Verdelli, un'amica della negoziante di 62 anni, Mariangela Granomelli.  Secondo i conoscenti la donna aveva gia' subito in passato furti e rapine nel negozio, aperto da piu' di dieci anni, e anche per questo aveva deciso di dotarsi di un impianto di videosorveglianza. Quella di Mariangela Granomelli era una vita tranquilla. La donna viveva con il marito Vittorio Proverbio a Uboldo, un paese vicino a Saronno e aveva due figli, un maschio e una femmina. ''A maggio era nato il suo secondo nipotino - ha spiegato Emma Verdelli - amava la sua famiglia e il suo cagnolino, che teneva sempre con se' in negozio ed e' morto recentemente. Non saprei come spiegarmi l'accaduto - ha concluso - sono sicura che conosceva il suo aggressore''. La gioielliera era tornata nei giorni scorsi da una vacanza al mare con il nipotino. Nella zona tutti la descrivono come una persona ''sempre cordiale e gentile''.