Busto Arsizio, 6 marzo 2013 — «Per risolvere gli annosi problemi del fiume Olona che si ripetono in continuazione, come risulta dalle prese di posizione quasi giornaliere degli organi di informazione, chiediamo l’intervento di una istituzione superiore ai Comuni che sappia svolgere con autorità un’attività di coordinamento di tutti gli enti interessati, una attività non parziale bensì generale». Lo chiede Arturo Bortoluzzi, ambientalista varesino, presidente degli Amici della Terra, in una lettera indirizzata ieri all’assessore all’Ambiente della Regione Lombardia, al presidente della Provincia di Varese e Responsabile del competente Ato e per conoscenza al nuovo presidente della Regione Lombardia, il varesino Roberto Maroni, al responsabile del Distretto Arpa di Varese, ai sindaci di Varese e Marnate.

Il tutto mentre si intensificano gli allarmi dinanzi ai continui episodi di inquinamento, evidenziati dalla formazione di schiuma bianca galleggiante sulle acque di un corso d’acqua tra i più inquinati d’Europa, sul quale comunque, a prezzo anche di notevoli investimenti pubblici sul fronte della depurazione degli scarichi, si sta da anni scommettendo per il ritorno alla presenza di acque pulite. In alcune zone, anzi, risulta tornata la presenza di pesci, in altre si sono organizzate anche gite in barca e in alcun tratti si sono persino realizzate manifestazioni simboliche con tuffi in acqua.

«Abbiamo apprezzato - scrive ora Bortoluzzi - l’opera dell’ultimo assessore alla Ecologia della Regione Lombardia che non solo ha saputo affrontare una pluralità di problemi che giacevano dimenticati ma l’ha fatto coinvolgendo allo stesso modo gli enti istituzionali e quelli del terzo settore applicando la legge nazionale e quella europea».

Questa ricetta che ha connotato l’assessore regionale alla Ecologia (unione delle capacità politiche e professionali, conoscenza della materia ecologica) «deve essere utilizzata anche per il futuro». Ecco dunque la proposta. «Bisogna che venga fatta una convocazione di tutti gli interessati pubblici e privati presso l’Ato della Provincia di Varese da parte della Regione. Vanno esattamente indicate le operazioni che è necessario effettuare. Vanno dati dei tempi precisi di intervento. Deve essere stabilito il responsabile di ogni procedimento. Vanno indicati i controllori dell’attuazione delle opere e della verifica della loro bontà» Questo tavolo «potrà essere costituito all’interno dell’Ato e dovrà poter utilizzare le necessarie forze di controllo che possano servire allo scopo». Nuova iniziativa insomma sul fronte ambientalista per porre fine a un’emergenza ormai ricorrente in tutta la valle del fiume.

R.V.