Busto Arsizio, 29 Agosto 2012 -  Stamattina i Carabinieri di Busto,  in collaborazione con quelli del NOR, hanno concluso un’indagine sui furti in abitazione. Notificate due ordinanze di custodia cautelare in carcere  a una donna 30enne ed un uomo 20enne; altre otto persone sono state sottoposte all’obbligo di dimora ed uno all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Tutti  abitano nel basso Varesotto, principalmente Busto Arsizio, hanno precedenti penali e sono nullafacenti.  Nove sono italiani mentre due sono pakistani,e hanno dai 33 ai 19 anni. L’indagine è iniziata circa un anno fa, nel luglio del 2011, quando una pattuglia dei Carabinieri di Fagnano Olona aveva fermato, dopo un breve inseguimento, una BMW Z4 con a bordo due extracomunitari. Dai primi accertamenti era emerso che l’auto era stata “ceduta” allo straniero da un  italiano per 500 euro settimanali. L’auto è risultata rubata insieme ad una moto dall’interno di alcuni garage del centro di Busto Arsizio. Nel corso dell’indagine è stata ricostruita una vera e propria tela di rapporti tra una decina di  persone i cui compiti erano suddivisi tra chi commetteva i furti e chi ricettava la merce. Gli obiettivi erano diversificati: abitazioni, box, ditte e negozi. Tutto ciò che poteva essere rubato e rivenduto era preso in considerazione dal gruppo. La loro zona di intervento non si riduceva a Busto Arsizio e dintorni, ma si allargava alla provincia di Varese, ad altre province lombarde ed all’Emilia Romagna dove, a metà novembre, quattro di loro sono stati arrestati, in flagranza, dai  Carabinieri di Guastalla (RE), in collaborazione con quelli di Busto Arsizio, per un furto  in  un negozio di Luzzara. Un altro fatto di rilievo ha riguardato la provincia di Parma, dove in una notte il gruppo ha colpito in tre punti diversi: un ristorante rubando l’incasso, un negozio di telefonia rubando cellulari, accessori e schede telefoniche e, infine, un altro negozio di elettronica dove, vista siccome c'era poco da portar via, si sono vendicati dando fuoco ai locali, danneggiandoli gravemente.
Ancora a dicembre del 2011 tre , nel frattempo rilasciati, sono stati nuovamente arrestati a Cassano Magnago per un furto in un negozio di telefonia. Nel corso delle successive perquisizioni domiciliari sono stati  trovati e sequestrati telefoni cellulari e accessori vari, numerose schede e ricariche telefoniche, orologi, bigiotteria nonché alcuni carnet di assegni. I compiti di ciascuno, all’interno del gruppo erano nettamente prestabiliti, tanto che l’attività condotta ha permesso di contestare il reato associativo, in particolare imperniato sulla figura della donna, con numerosi precedenti, anche per rapine a mano armata, già sottoposta ad avviso orale, che gestiva la custodia e la rivendita di quanto rubato dagli altri membri del gruppo. Anche lei partecipava in prima persona ai furti: nel corso di un colloquio presso gli uffici dei Servizi Sociali di Busto Arsizio, durante uno dei numerosi tentativi di ottenere un aiuto dall’Amministrazione, approfittando di un momento di distrazione dell’impiegata, le  ha preso  dalla borsa il portafogli, con denaro e documenti, dopo qualche ora subito “riciclati” .L’impiego di documenti rubati, infine, tornava utile per le numerose truffe on-line cui alcuni del gruppo erano dediti: inserendo diversi annunci su internet, sui siti dedicati alla compravendita tra privati, proponevano la vendita di oggetti inesistenti o da loro rubati e, una volta contattai dagli acquirenti, ne ottenevano i pagamenti anticipati su carte poste-pay o carte ricaricabili bancarie, che poi provvedevano a denunciare come smarrite, senza naturalmente spedire nulla alle ignare vittime.
Graziella Leporati