Varese, 14 novembre 2011 - I carabinieri nella notte hanno fermato il presunto autore del delitto della donna uccisa a Samarate - Marianna Ricciardi -. E' un collega della vittima, Domenico Cascino, un 42enne di Gallarate ma residente a Rescaldina che avrebbe avuto una relazione con lei nel recente passato. L'uomo ha confessato durante l'interrogatorio avuto davanti al sostituto procuratore Mirko Monti che ne ha poi disposto il fermo.
I due lavoravo assieme nel collegio dei gesuiti Aloisianum di Gallarate, una struttura che si occupa di servizi per anziani e disabili dove l'uomo lavorava come inserviente
L'OMICIDIO - Durante la lite avrebbe perso il controllo e l'avrebbe colpita alla testa e al volto con una scacchiera di vetro e marmo e con altri oggetti trovati nella casa, finendola poi a colpi di sedia. Ha cercato di simulare una rapina, portando via il portafogli, il cellulare e la fede nuziale della vittima. Poi è uscito dalla casa e si è liberato dei vestiti sporchi di sangue gettandoli in un cassonetto.
I FATTI - L'ha trovata il marito, verso le 18.30, distesa in una pozza di sangue. Marianna Ricciardi, 42 anni, madre di una bambina di 7 anni, è stata uccisa nella villetta di via dei Faggi dove abitava con la famiglia. Una zona residenziale fra il centro di Samarate e la frazione di San Macario.
Secondo l’ipotesi più battuta dagli investigatori, i carabinieri del nucleo operativo e investigativo del comando provinciale di Varese e i colleghi della compagnia di Busto Arsizio, la donna, forse al rientro dal lavoro, avrebbe sorpreso uno o più banditi intenti a ripulire l’alloggio. Avrebbe urlato, nel tentativo di convincerli a battere in ritirata.
I malviventi l'avrebbero aggredita, colpendola con un oggetto contundente. Sul cadavere si contano numerose ferite. Un colpo al cranio, molto probabilmente quello fatale, è stato inferto con una violenza tale da fracassarlo. Quella della reazione dopo la scoperta del furto, comunque, rimane solo un’ipotesi, seppure la principale. I carabinieri, infatti, non escludono alcuna pista.
L’allarme è scattato verso le 18.30. A darlo è stato proprio il marito della donna, rientrato dopo aver ricevuto una chiamata dalla madre di Marianna. La signora aspettava che la donna uccisa le portasse la nipotina per tenerla dopo la scuola. Passato l’orario la signora ha telefonato al marito di Marianna, chiedendogli se sapesse qualcosa e come mai lei e la bimba ancora non si fossero viste.
L’uomo, quindi, ha deciso di fare ritorno a casa per verificare se ci fosse qualcosa che non andava. Ha aperto la porta con la chiave - possibile, quindi, che l’autore (o gli autori) del delitto se la fossero richiusa alle spalle oppure fossero fuggiti da una finestra - e si è trovato di fronte a una scena orribile.
La casa, a quanto pare, era a soqquadro. Cassetti svuotati, indumenti e terra e suppellettili spostate. Dettagli che hanno indirizzato le indagini sulla pista della rapina finita male. In serata sono arrivati anche i carabinieri dei Ris di Parma. Le gazzelle, intanto, hanno iniziato a battere il territorio di Samarate e dei paesi vicini, in cerca di tracce utili a risolvere il giallo.
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