Varese, 14 settembre 2010- Ronde, si parte. La Prefettura di Varese ha dato il via libera ai corsi di preparazione per gli “osservatori volontari” che saranno tenuti dalla Provincia. Sei lezioni in tutto, che si svolgeranno da metà settembre all’inizio di ottobre nella sede di Villa Recalcati. Due le associazioni che hanno ottenuto, al momento, l’autorizzazione ufficiale da parte della Prefettura: gli “Angeli Urbani”, che entreranno in servizio nel capoluogo, e la “Amoruso aiuto solidarietà e sicurezza” del maestro di kick-boxing Angelo Amoruso. Il gruppo sarà operativo a Cocquio Trevisago, dopo la firma di una convenzione con l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco leghista Mario Ballarin.

 

Per altre 5 associazioni l’autorizzazione potrebbe arrivare nel giro di poche settimane. Insomma, le tanto attese ronde questa volta partono davvero. A più di un anno dall’annuncio del servizio, tra pochi giorni i primi 50 volontari cominceranno a frequentare le lezioni che dureranno, in tutto, due settimane. I corsi saranno ripetuti nei prossimi mesi per i gruppi che si aggiungeranno. In cattedra ci saranno 6 docenti speciali scelti tra gli uomini della Questura, del Comando dei carabinieri e di altri enti che si occupano di legge e di sicurezza. Così, ad ottobre, i primi volontari cominceranno ufficialmente la loro attività a Varese e a Cocquio Trevisago. Non saranno dei cittadini “Rambo”: gireranno “armati” solo di telefonino e di torcia, pronti a dare l’allarme se qualcosa non funziona. Il loro compito sarà infatti quello di segnalare alle forze dell’ordine le situazioni di degrado, illegali o di pericolo.

 

Potranno svolgere dei servizi anche fuori dalle scuole al momento dell’uscita degli studenti, oppure occuparsi delle persone più bisognose. Insomma, non solo controllo del territorio, ma anche diversi compiti legati alla sfera del sociale e del volontariato. “Non è stato facile organizzare l’iter – spiega il presidente della Provincia Dario Galli – ma finalmente ci siamo. Partiamo coi primi 50 volontari”. “Le ronde – continua - sono un aiuto al sistema della sicurezza. Se vengono fatte da persone preparate, che sorvegliano il territorio e comunicano con le forze dell’ordine attraverso un canale ufficiale, sono utili per scoraggiare un certo tipo di microcriminalità diffusa, come lo spaccio di droga o la prostituzione”.