Varese, 15 luglio 2010- Vetrine chiuse nel centro e pochi negozianti che resistono alla crisi, stretti dalla concorrenza dei grossi shopping center. E’ la cartolina di una zona a rischio di spopolamento commerciale, con i negozianti che bocciano l’a zona a traffico limitato e dove da alcuni giorni sono stati aperti i cantieri per rifare la pavimentazione, installare nuove luci e tagliare le piante che, con le radici, rendevano pericolosi i marciapiedi per i passanti.

 

C’è l’unico negozio di alimentari rimasto in via Adua, nel cuore del paese, che resterà aperto anche ad agosto, come punto di riferimento per i tanti anziani che abitano nella zona. E c’è chi ha deciso di investire controcorrente, rilevando un’edicola storica nel centro che rischiava di sparire.  «I cantieri hanno chiuso l’accesso al mio negozio, e ora i clienti non riescono più a raggiungermi con l’auto». Floriano Schirinzi, che gestisce un negozio di fiori in via Adua, scuote la testa sconsolato. È lui a subire i più grossi disagi dai cantieri aperti sul primo lotto nel centro di Caronno: davanti al locale una strada transennata subito dopo il marciapiede, e ruspe al lavoro per sradicare gli alberi e sostituire i vecchi sampietrini con una nuova pavimentazione. E per installare un’impianto di illuminazione più moderno ed ecosostenibile.

 

Lavori attesi da anni, in un centro che ha subito dagli anni ’80 una vera e propria emorragia di negozi e clienti. «Qui si potevano trovare tutti i generi di prima necessità e tutti i tipi di negozi, dal ferramenta al tappezziere, senza bisogno di spostarsi con la macchina», ricorda Alberto Selce, che in via Adua gestisce un negozio di calzature aperti dai suoi genitori.

 

Adesso in via Adua, l’arteria che assieme a via Dante attraversa Caronno, sono rimasti solo cinque negozianti. Che sperano nella fine dei lavori prima delle vacanze di Natale, «il periodo un cui si registra un maggior afflusso di clienti e si fanno buoni affari». Al posto dei negozi sono state costruite abitazioni private, più redditizie per i proprietari, e i figli hanno abbandonato attività storiche, aperte dai genitori decine di anni fa. Gli ultimi a cedere sono stati il negozio di biciclette Bianchi, o quello di abbigliamento Volontè. Quello di Oreste Migliavacca è l’unico negozio di alimentari rimasto nella zona, dopo che il suo collega si è trasferito a Pertusella, che insieme alla frazione di Bariola forma le tre anime della città.

 

Un punto di riferimento, aperto per tutto il mese di agosto, per gli anziani che possono fare la spesa letteralmente sotto casa. «Non so se i lavori serviranno a ridare vita al centro – spiega Migliavacca – ma sicuramente è un’opera che non si poteva più rimandare. Forse sarebbe utile creare una piccola zona pedonale con accesso vietato alle macchine la domenica». Proprio la proposta di una ztl avanzata e poi ritirata dall’Amministrazione comunale è stata accolta con un secco no dai commercianti. «Sarei stato favorevole – spiega Selce – se insieme avessero fatto dei parcheggi e riqualificato le strade attorno dove non esistono marciapiedi, per consentire ai clienti di raggiungere i negozi in sicurezza».

 

Pollice verso sulla ztl anche da Maria Emulo, che gestisce un bar-pasticceria che riesce ad attirare una buona clientela. Un’esperienza controcorrente è quella di Andrea Peverelli, uno dei negozianti più giovani, che tre anni fa ha deciso di cambiare lavoro e di rilevare un’edicola a rischio chiusura, investendo i suoi risparmi nel centro di Caronno. «È stata un po’ una sfida, e devo dire che per ora le vendite stanno andando abbastanza bene – spiega – ho rimesso a nuovo il negozio e sono riuscito a renderlo più accogliente». In via Dante, a pochi metri di distanza, resistono lavori antichi e artigianali, come quello di Pietro Marsotto, che da 30 anni ripara calzature. «Purtroppo la gente ormai preferisce buttare via le scarpe e evitare di ripararle. La soluzione per ridare vita al centro? Una notte bianca tutte le settimane», spiega sorridendo.