Varese, 26 marzo 2010- Sono stati sequestrati dai carabinieri del Comando provinciale di Varese beni patrimoniali per un valore di oltre venti milioni di euro nell’ambito dell’indagine ‘Bad Boy’ che il 23 aprile scorso portò a 39 arresti, di cui 11 per associazione per delinquere di stampo mafioso e 28 per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di tentato omicidio, estorsioni, usura, rapina e riciclaggio.

 

Le persone coinvolte sembrano legate al clan della ‘Ndrangheta Farao-Marincola di Crotone e che aveva un suo referente locale a Lonate Pozzolo, in una delle zone del Varesotto a maggior infiltrazione della criminalità organizzata calabrese. Sequestrate quote societarie, beni mobili e immobili, conti correnti bancari, alcuni presso banche estere, auto di grossa cilindrata. Sono state sottratte alla disponibilità dell’organizzazione criminale le quote di 17 società operanti nel campo edilizio e immobiliare, utilizzate per il riciclaggio del danaro proveniente da estorsioni e usura, 34 appartamenti, 4 esercizi commerciali, 1 terreno agricolo, 20 auto, 70 conti correnti bancari.

 

Lo scorso anno sono stati sequestrati altri beni per 4 milioni di euro e intestati a tre degli arrestati ed anche una lussuosa villa nella zona residenziale di Varese, alcuni esercizi commerciali e diverse auto di lusso. Il decreto di sequestro è conseguente l’applicazione della misura della sorveglianza speciale adottata dal Tribunale di Varese su richiesta dei carabinieri alla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano.

 

L’operazione fa parte del filone investigativo che si occupa della ‘Ndranghetà in Lombardia e che ha visto i carabinieri del comando provinciale varesino collegarsi con le procure di Varese e Busto Arsizio, sottolineando l’evoluzione della compagine criminale denominata ‘Locale di Legnano - Lonate Pozzolò dal 2000. La destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata di Reggio Calabria sarà nell'impiego di pubblica utilità.