{{IMG_SX}}MANERBIO (Brescia), 18 luglio 2008 - PRONTI...VIA! E il fischio d’inizio di ieri sera ha dato ufficialmente il via alla quarta giornata del torneo misto allo stadio comunale 'Grazioli'. E mentre uomini e donne si scontravano sul campo a sette, ci siamo addentrati nel sempre gradito gossip formato spalti. Infatti dalle tribune fanno capolino spettatori noti al calcio in rosa, ma non solo.

 

Non passa inosservata Erminia Manfredini, che militò nel ruolo di libero nella nazionale femminile degli anni ’80, insieme a Carolina Morace e all’attuale presidentessa del 'C.S. Franciacorta' Livia Gandossi. Un fisico ancora allenato e tanta voglia di parlare di calcio femminile: "È un evento unico e molto originale che, grazie al quotidiano 'Il Giorno', sta diventando una manifestazione molto gettonata, il numero di spettatori parla da sé. Finalmente anche le donne, che non devono invidiare nulla agli uomini, possono mettersi in risalto. Spero vivamente che questo sia solo un inizio per permettere al calcio in rosa di sfondare". E da tifosa accanita del suo amato Franciacorta si lascia scappare un "Forza ragazze, beh, e in questo caso anche ragazzi!".

 

Altro viso noto per gli addetti ai lavori è Alberto Pasquali, presidente del comitato provinciale di Brescia della Lega Nazionale Dilettanti, presente alle premiazioni della gran finale il 26 luglio. Non vedeva l’ora di arrivare in quel di Manerbio per "assistere a questo evento specialissimo". Da ex portiere gli chiediamo cosa pensa del fatto che, secondo il regolamento, in campo il ruolo di estremo difensore debba essere ricoperto da un uomo: "Direi che la decisione è stata presa ragionevolmente dagli organizzatori per tutelare le ragazze, sul piano della differenza fisica ovviamente e non tecnica. La differenza di potenza fra un uomo e una donna c’è. Ma vorrei sottolineare che il calcio non è né maschile né femminile, correre dietro a un pallone non ha sesso, è uno sport per tutti, senza distinzioni".