Instagram, Facebook e Whatsapp down: giornata da incubo per Zuckerberg

Le piattaforme del milionario americano si sono improvvissamente fermate in Europa e negli Stati Uniti. E' il peggior crash dal 2008, tonfo in Borsa per il titolo

Whatsapp (fotowebgio)

Whatsapp (fotowebgio)

La rivolta dei social network. Nel tardo pomeriggio di oggi, intorno alle 17:30, Facebook, Instagram e Whatsapp hanno imporvvisamente smesso di funzionare in Europa e negli Stati Uniti. Un down durato diverse ore, che ha creato problemi non solo a chi coi social network lavora ma anche a chi li utilizza per comunicare e occupare il proprio tempo libero.

Il crash

Migliaia le segnalazioni da tutto lo Stivale per anomalie nel funzionamento delle applicazioni e utenti nel panico. Ancora incerta la natura e l'estensione del problema. Solo intorno a mezzanotte la situazione ha cominciato a smuoversi, perlomeno su Instagram che ha ripreso a funzionare correttamente. Più a rilento la riattivazione di Facebook e Whatsapp, tornati alla normalità verso la una di notte italiana. Si tratta della peggiore interruzione di servizio del colosso dei social media dal 2008. Il tam tam degli utenti si è quindi sviluppato sugli altri social rimasti attivi, ovvero Linkedin e Twitter, e sull'altra app di messaggistica molto frequentata cioè Telegram. La quale, visti i diversi down che negli ultimi mesi si sono susseguiti su altre app, potrebbe trarre vantaggio e accaparrarsi qualche utente strappandolo alla concorrenza. Intanto l'ironia, come spesso accade, ha iniziato a correre su Twitter. Dove in tanti hanno iniziato a proporre alternative. Una di queste riguarda Tinder, la app di incontri online più utilizzata. "Se WhatsApp, Facebook e Instagram ci dividono, incontriamoci su Tinder" ha scritto qualcuno.

Le scuse e le spiegazioni

Intanto Facebook, tramite un portavoce, conferma le difficoltà:  “Siamo consapevoli che alcune persone stanno avendo problemi ad accedere alle nostre app e ai nostri prodotti. Stiamo lavorando per riportare le cose alla normalità il più rapidamente possibile, e ci scusiamo per eventuali disagi". Sulla stessa linea il tweet del Cto Mike Schroepfer: "Porgiamo le nostre più sincere scuse a tutte le persone che sono state interessate dall'interruzione dei servizi di Facebook in corso. Stiamo riscontrando problemi di rete e i nostri team stanno lavorando il più velocemente possibile per eseguire il debug e ripristinare il più velocemente possibile il servizio”. 

L'ipotesi configurazione errata dei server

Una prima ricostruzione del lunedì nero della galassia Facebook la da il New York Times, secondo il quale sarebbe un'errata configurazione dei server di Facebook, quindi un errore interno, la causa del down totale che sta investendo da diverse ore il social ma anche le app WhatsApp e Instagram. La spiegazione viene da John Graham-Cumming, chief technology officer di Cloudflare, una società di infrastrutture web. La premessa è che i computer convertono siti web come Facebook.com in indirizzi numerici (IP), attraverso un sistema che l'esperto paragona alla rubrica di un telefono. "Il problema interno che si è verificato in Facebook - spiega Graham-Cumming, al Nyt - è stato l'equivalente del rimuovere i numeri di telefono degli utenti dai loro nomi in rubrica, rendendo impossibile chiamarsi". È come se improvvisamente fossero stati cancellati i percorsi che consentivano agli utenti di accedere ai server di Facebook. In pratica, milioni di smartphone e di altri dispositivi stanno cercando insistentemente di trovare le app di Facebook su Internet e questi tentativi inutili generano traffico che rallenta tutti gli altri accessi. Sempre il Nyt spiega che Facebook avrebbe inviato una squadra ad uno dei suoi data center a Santa Clara, in California, per resettare manualmente i server.

Il crollo in Borsa

E, siccome le cattive notizie non vengono mai da sole, è arrivato il crollo anche in Borsa: -4,9% al termine delle contrattazioni a Wall Street, dopo che il titolo era arrivato a toccare anche il -5,5% sul Nasdaq, a 324,21 dollari, sui minimi da fine maggio. La seduta era iniziata già male, dopo le accuse di una ex dirigente sui filtri anti "odio", in un quadro generale peraltro negativo per le Big Tech. La seconda tegola sul gruppo è arrivata dal blocco del funzionamento dello stesso social e dei controllati Whatsapp e Instagram.