Censura e blackout, in sei mesi Facebook oscurato 84 volte

Il gigante social denuncia un aumento dei blocchi e delle richieste di dati sugli utenti da parte dei governi

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Uno anno complesso, il 2020, anche per i giganti del social network. Facebook ha infatti dichiarato in un report che i suoi servizi sono stati interrotti 84 volte in 19 paesi nella seconda metà dello scorso anno, rispetto alle 52 interruzioni registrate in otto paesi che si sono verificate durante la prima metà dell'anno. Gran parte delle interruzioni sono legate a crisi di governo. Per la società di Zuckerberg, questi dati, mostrano una tendenza crescente tra i paesi nel limitare l'accesso ai social media da parte dei loro cittadini. 

Le interruzioni sono dovute a censura, blackout completi o leggi che limitano determinati tipi di contenuti. Negli ultimi sei mesi del 2020 le richieste dei governi sui dati degli utenti sono cresciute del 10% e il primo paese a chiedere maggiore accesso ai dati sono gli Stati Uniti, seguiti da India e Germania. Limiti all'accesso dei contenuti sono stati chiesti da Regno Unito, Turchia e Brasile. Gran parte delle richieste sono legate alla disinformazione diffusa sui vaccini antiCovid e sulla pandemia. 

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