Locate Triulzi, 6 ottobre 2011 - Tra le eccellenze del Sud Milano ce n’è una che ha avuto risalto a livello mondiale: Manuela Grillo, partita da Locate Triulzi e divenuta una campionissima nell’atletica leggera, sempre presente in Nazionale dal 1995 al 2010. Recentemente però la storia di Manuela è cambiata, ha deciso di dire basta all’atletica e alla sua amata staffetta 4x100 metri per provare un’esperienza tutta nuova, quella che l’ha spinta a inforcare la bicicletta e a lanciarsi in un'avventura che l’ha portata a conquistare il titolo italiano di velocità a squadre femminile, in compagnia di Elisa Frisoni divenuta la sua staffettista su due ruote e testimone del cambiamento che in pochi mesi ha lanciato l’ex velocista sul sellino.

Ma la storia di Manuela inizia con l’atletica che la porterà ad aggiudicarsi 2 titoli Assoluti nei 60 metri indoor, 13 nella staffetta e a vestire per 22 volte la maglia azzurra. «Ho iniziato quando avevo 12 anni — spiega Grillo — su consiglio della mia insegnante di educazione fisica, Carmen Esposito, che aveva visto in me delle qualità e mi ha indirizzato al campo d’allenamento di San Donato con l’allora società Snam (associazione sportiva storica nel panorama del Sud Milano, costretta recentemente alla chiusura a causa di alcuni problemi gestionali, ndr)». «Da allieva ho vinto il mio primo titolo italiano sui 100 metri — continua — poi due anni dopo, a 18 anni, ho esordito con la Nazionale Italiana assoluta nella squadra della staffetta 4x100 metri. Ho partecipato anche ai Campionati Mondiali e ai Campionati Europei Juniores dove ho centrato un risultato per me importantissimo: la medaglia d’argento».

Manuela è stata una colonna portante della Nazionale e nel 2008 ha preso parte alla spedizione per le Olimpiadi di Pechino. La trentaquattrenne pensa però ancora con un pizzico di rammarico alla mancata possibilità di gareggiare davanti al mondo intero per colpa di una beffa del destino pochi attimi prima di scendere in pista. «Alle Olimpiadi c’ero, ma ho fatto da riserva senza purtroppo avere la possibilità di gareggiare. Io avevo iniziato nel 2007 ad allenarmi per i 400 metri e nel 2008 ho continuato con questo lavoro, mentre le altre velociste stavano già andando forte e nel giugno di quell’anno avevano centrato il record italiano della 4x100. Qui è iniziata la mia rincorsa per conquistarmi comunque un posto da titolare: a luglio feci la gara della mia vita ai campionati italiani dove riuscii a superare 2 delle 4 atlete che sarebbero poi state titolari alle Olimpiadi. Ero perciò fiduciosa di essermi conquistata un posto tra le staffettiste che avrebbero gareggiato ai Giochi, ma solo la sera prima della gara venni a sapere che sarei stata la riserva. Non nascondo che fu un grosso dispiacere». La carriera della Grillo nell’atletica continua per altri 2 anni, poi nel 2010 il classico colpo di fulmine: il Commissario Tecnico della Nazionale femminile Dino Savoldi cercava velociste da iniziare al ciclismo e Manuela fu scelta anche grazie alla segnalazione di Roberto Chiappa, attuale aiuto tecnico del C.T., e compagno di società con la Forestale della velocista di Locate Triulzi.

«Tre mesi fa mi sono laureata Campionessa Italiana nella 4x100 con la mia società: il Corpo Forestale dello Stato — continua —. Poi ho deciso di dire definitivamente basta con l’atletica e mi sono tuffata nel ciclismo e qui ho trovato, anche grazie a due campionissimi e veterani della pista come Elisa Frisoni e Roberto Chiappa, gli stimoli e le motivazioni di una nuova sfida». La risposta è al titolo italiano di velocità a squadra, conquistato la scorsa settimana a Montichiari in coppia con Elisa Frisoni. Ora il sogno sarebbe quello della qualificazione alle Olimpiadi di Londra 2012, anche se il traguardo resta difficile da raggiungere perché solo 5 squadre europee potranno ambire al tanto agognato pass. «Le gare che danno i punti per qualificarsi alle Olimpiadi di Londra sono iniziate l’anno passato e dunque molte Nazionali sono in vantaggio. Io ed Eli (Frisoni) dovremo fare un exploit mostruoso per recuperare lo svantaggio, ma ce la metteremo tutta».