Locate Triulzi (Milano), 12 febbraio 2014 - È assodato: a provocare l’esplosione del bar-panetteria «La Dolce Vita» non è stato un ordigno vero e proprio ma il liquido infiammabile versato all’interno dei locali. Questo è quanto emerge dalle indagini. Ancora nulla invece per quanto riguarda gli autori del rogo. Neppure le videocamere della zona avrebbero restituito immagini utili all’identificazione, finora. Gli inquirenti le stanno analizzando alla ricerca di qualche elemento che possa aiutarli a mettersi sulle loro tracce. Anche le vittime del rogo, i titolari del bar che gestiscono un’impresa edile, hanno confermato di non aver mai ricevuto minacce. Ma resta la certezza dell’origine dolosa del rogo. E purtroppo l’attentato di Locate non è un fatto isolato: Binasco, Vernate, Rozzano, Opera sono solo alcuni dei Comuni teatro di attentati che ricordano da vicino la matrice mafiosa.

Sei sono quelli contro le attività commerciali della famiglia Passafaro; quattro a Binasco, uno a Trezzano e uno a Vernate. Ma c’è pure l’attentato di Opera contro una agenzia immobiliare con una bomba carta. Due gli attentati a Rozzano contro attività di consiglieri comunali (autori e mandanti sono stati individuati e arrestati). Senza tenere contro delle auto e dei camion dati alle fiamme. Un numero impressionante di episodi che dal 2010 a oggi hanno registrato un’impennata.
Ma.Sag.